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Sulle rotte di Ulisse. L'invenzione della geografia omerica

Gius. Laterza & Figli

Bari, 2010; br., pp. V-149, cm 14,5x21,5.
(Quadrante Laterza. 157).

collana: Quadrante Laterza

ISBN: 88-420-9308-4 - EAN13: 9788842093084

Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico

Luoghi: Europa

Extra: Antica Grecia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.204 kg


Furono gli Eubei di Calcide e di Eretria i più antichi esploratori delle rotte mediterranee; marinai, mercanti, coloni, che, procedendo da oriente verso occidente, si spinsero fino alle acque degli empori atlantici, superando, presso Gibilterra, le mitiche colonne di Ercole. Il volume si sofferma sul mondo della grecità arcaica, su quella memoria dell'Odissea che è nella 'bisaccia' di ogni navigante e poi colono. Il dato davvero più rilevante è constatare che la codificazione della geografia dell'Odissea è definitivamente compiuta, e su più scenari mediterranei, già nella seconda metà delI'VIII secolo a.C., poco prima dell'Odissea, nella stagione cioè - con Cuma e con Naxos - delle prime fondazioni coloniali elleniche sia in Italia sia in Sicilia. Tale codificazione resterà sostanzialmente immobile fino alla tarda età ellenistica, quando i Romani, vinta Cartagine, si proietteranno su rotte atlantiche, qui nuovamente riciclando l'eterna leggenda dell'eroe navigatore.

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