Il randagio che mi ha preso il cuore. Storia di Speck, il pastore australiano combinaguai che mi ha salvato la vita
Aboca Museum Edizioni
Traduzione di Albanese T.
Sansepolcro, 2022; br., pp. 208, cm 12x24.
ISBN: 88-5523-168-5
- EAN13: 9788855231688
Soggetto: Società e Tradizioni
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Un cane come Speck è una vera sciagura. Un randagio impossibile da addestrare, incapace di recepire i comandi. È quasi cieco da un occhio e se si gira troppo in fretta da quella parte va a sbattere contro un palo della staccionata, o il fianco di un furgone in corsa; il suo udito è lacunoso, tutte e due le orecchie sono state strappate all'attaccatura durante la sua ultima lotta seria tra cani, anche se, per qualche miracolo, è sempre in grado di sentire le parole "spuntino" e "biscotto"; e anche il suo olfatto è un po' compromesso... Speck è incorreggibile: corre dietro alle auto, litiga con i gatti, sguazza nella merda di asino, armeggia con le carcasse, importuna i corrieri a domicilio, attacca briga con il bestiame... Eppure, forse ci voleva un cane come lui, sopravvissuto alle più sporche meschinità, ai momenti più bassi e difficili della vita, per far sembrare il fiume di malinconia che ha attraversato Rick Bragg una semplice pozza di fango in cui sguazzare felici. Speck, infatti, è entrato nella vita di Rick in un periodo di grande incertezza: gli era appena stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin e si sarebbe dovuto preparare ad affrontare anni di calvario, tra chemioterapia, insufficienza renale, polmoniti ricorrenti... Una situazione che lo stava rendendo via via sempre più chiuso e diffidente, una situazione da cui Speck lo ha salvato e continua a farlo. Rick Bragg ha saputo dare voce alle inquietudini e alle contraddizioni degli Stati Uniti attraverso i suoi reportage per il "New York Times" con i quali ha vinto il premio Pulitzer per il giornalismo. Scritto con uno stile inimitabile, che mescola tenerezza e dolore, umorismo e coraggio, "Il randagio che mi ha preso" il cuore riesce a cristallizzare un sentimento particolarissimo: l'amorevole e straordinaria devozione tra due creature ferite che, pur appartenendo a specie diverse, riescono a guarire solo perché hanno la forza di sostenersi l'una con l'altra.