Cahier 1917-1955. Con un omaggio di Brassaï
Abscondita
Traduzione di Martini F.
Milano, 2012; br., pp. 146, ill., cm 13x22.
(Carte d'Artisti. 25).
collana: Carte d'Artisti
ISBN: 88-8416-379-X
- EAN13: 9788884163790
Soggetto: Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.217 kg
Gravemente ferito al fronte, trapanato al cranio, costretto a una lunga convalescenza, Braque rinuncia gradatamente all'esercizio della pittura e incomincia, nel 1917, a redigere queste massime fulminanti. Sino all'anno in cui dipingerà "Chaise", soggetto a lui caro e più volte ripreso negli anni successivi, consegna alle pagine del "Cahier" le riflessioni che gli sono state compagne nella solitudine del suo atelier, che forse l'hanno tormentato, su cui forse si è interrogato senza fine prima che si trasformassero in certezze. Pierre Reverdy, in "Note éternelle du présente" ha scritto: "Dunque, gli oggetti, nella forma in cui Braque ha voluto rendermeli sensibili, sono i termini del suo linguaggio ". E all'inizio del Cahier Braque dichiara: "Non basta far vedere quel che si dipinge. Bisogna anche farlo toccare". E per illustrare questa massima disegna una teiera, simile a tutte le teiere che ha dipinto o inciso su pietra. Sembra così far eco alle parole di Reverdy: "La poesia consiste nel creare un oggetto sostitutivo in grado di colmare nel cuore dell'uomo il vuoto prodotto dall'assenza dell'oggetto reale agognato, di tutto il reale agognato ". Nel Cahier ogni aforisma ha forza e significato soprattutto in virtù della magia del disegno. Le parole attraversano le forme, e le forme esaltano la risonanza delle parole.