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Haegue Yang. Anthology 2006-2018. Tightrope walking

Skira

Milano, Triennale, 7 settembre - 4 novembre 2018.
A cura di Bruna Roccasalva.
Testo Inglese.
Milano, 2019; br., pp. 416, ill. col., cm 16,5x24.
(Furla Series. 2).

collana: Furla Series

ISBN: 88-572-3976-4 - EAN13: 9788857239767

Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura),Scultura

Periodo: 1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  inglese  

Peso: 1.36 kg


Prima mostra personale di Haegue Yang in un'istituzione italiana, Tightrope Walking and Its Wordless Shadow dimostra la vasta gamma di mezzi espressivi che contraddistinguono la sua pratica: dal collage al video, da sculture performative a grandi installazioni. L'estrema varietà dei riferimenti e delle visioni prodotte, che passano fluidamente dall'indagine sociale alla storia, dal vissuto personale alla memoria collettiva, genera immagini e percorsi immaginifici di grande potenza evocativa in cui oggetti, persone e luoghi sono inestricabilmente interconnessi.

Tightrope Walking and Its Wordless Shadow si articola in tre ambienti che attraverso la combinazione di lavori iconici e nuove ambiziose produzioni - che rappresentano nodi cruciali nella produzione dell'artista dal 2000 a oggi - restituisce gli elementi ricorrenti nel lavoro di Haegue Yang: l'interesse per l'astrazione e la geometria; il movimento e la performatività; la relazione tra "piegare" e "dispiegare", che l'artista esplora come pratiche interconnesse. Al centro c'è la sua ricerca dell'"inesprimibile": l'urgenza di creare un linguaggio tanto delicato quanto la camminata di un funambolo in cui il movimento è molto più che dinamico, è carico di una tensione che evoca emozioni e percezioni.

Aprono il percorso espositivo due lavori seminali come 134.9 m" (2000-2018) e 81 m" (2002-2018), che in modo sottile introducono ai temi della mostra. All'interno della porzione di spazio delimitata dalle linee inclinate di un grado di queste due installazioni, si intravvede il lavoro testuale Science of Communication #1 - A Study on How to Make Myself Understood (2000), che testimonia l'interesse dell'artista per il linguaggio e la traduzione nei processi di integrazione culturale e sociale. In contrasto alla prima sala, lo spazio centrale della mostra è occupato da Cittadella (2011), una grande installazione composta da 176 tende veneziane: un ambiente multisensoriale fatto di complesse strutture modulari, attraversate dai visitatori che si muovono al suo interno e da una coreografia ipnotica di luci. Da questo suggestivo e immersivo percorso attraverso le strutture abitative di Cittadella si passa a un altro ambiente, una sorta di sala da ballo sulle cui pareti si dispiega un intervento simile a un murales appartenente alla serie Trustworthies (2010-2018). In questo importante ciclo di opere Yang combina diversi materiali grafici, buste con pattern stampati, la sua personalissima rielaborazione della carta millimetrata (Grid Bloc, 2000-2018) e vinili riflettenti. All'interno della sala due sculture performative della serie Dress Vehicles (2012-2018), prodotte per l'occasione, "ballano" nello spazio.

Nella sperimentazione continua di Haegue Yang l'incontro casuale con un oggetto o un materiale può generare forme, emozioni e narrazioni inaspettate, e articolare una spazialità ambivalente, accessibile e inaccessibile allo stesso tempo, in cui la negazione di conoscenze acquisite coincide sempre con l'apertura di nuove prospettive.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci