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Satta, il capolavoro infinito. Memoria e misteri nel «Giorno del giudizio»

Edizioni Carocci

Roma, 2020; br., pp. 188, cm 12x24.
(Lingue e Letterature Carocci).

collana: Lingue e Letterature Carocci

ISBN: 88-430-9994-9 - EAN13: 9788843099948

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.65 kg


Il 25 luglio 1970, alle sei del pomeriggio, il giurista Salvatore Satta sale le scale della sua villetta a Fregene e avvia la stesura di un romanzo tra i più formidabili e angosciosi del nostro secondo Novecento. Si ambienta a Nuoro e, come fosse un racconto gotico o del terrore, contempla una lunga processione di defunti. A richiamarli in vita provvede una voce potente. Dell'autore e delle sue opere a carattere letterario si parlava da anni positivamente, anche se mancava ancora una definitiva consacrazione. Proprio questo è l'obiettivo conseguito da Pischedda, che di Satta ci restituisce d'altronde due diversi e convergenti profili: l'uomo di parte, lo studioso del diritto, il polemista, in lotta accanita contro il proprio tempo, e il narratore che in vecchiaia è capace di ricordare a ciascuno il mistero inevaso della condizione umana.

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