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«Meraviglioso diletto» la traduzione poetica del Cinquecento e le Metamorfosi d'Ovidio di Giovanni Andrea

Edizioni ETS

Pisa, 2011; br., pp. 400, cm 17x24.
(Quaderni della Sezione di Italiano dell'Università di Losanna. 2).
(Quaderni della Sezione di Italiano dell'Università di Losanna. 2).

collana: Quaderni della Sezione di Italiano dell'Università di Losanna

ISBN: 88-467-2980-3 - EAN13: 9788846729804

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.6 kg


A partire dagli anni Trenta del Cinquecento la traduzione dei poeti classici in lingua volgare comincia a imporsi come un fenomeno di vasta portata nel mercato editoriale italiano. Omero, Virgilio, Stazio, ma soprattutto l'enciclopedico e lascivo Ovidio vengono liberamente riscritti e adattati per il diletto di un pubblico medio, desideroso di ritrovare i poemi antichi nel metro dell'Orlando furioso. Se molte di queste traduzioni non riuscirono a sopravvivere ai mutamenti del gusto, alcune di esse entrarono stabilmente nel canone delle versioni poetiche italiane. È il caso delle Metamorfosi ovidiane riscritte in ottava rima attorno alla metà del secolo da Giovanni Andrea dell'Anguillara, poeta della cerchia farnesiana destinato a vita tormentata ed errabonda. Digressivo, artificioso, magniloquente, l'Ovidio dell'Anguillara (cui è dedicato in gran parte questo volume) otterrà per almeno due secoli un incontrastato successo presso letterati, pittori e musicisti, da Marino a Tiepolo.

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