Vite precarie. Contro l'uso della violenza in risposta al lutto collettivo
A cura di Guaraldo O.
Roma, 2004; br., pp. 190, cm 24x12.
(Le Melusine).
collana: Le Melusine
ISBN: 88-8353-713-0
- EAN13: 9788883537134
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Extra Europa
Extra: Arte Americana
Testo in:
Peso: 0.65 kg
"Se vogliamo arrestare il circolo vizioso della violenza, dobbiamo chiederci come trasformare il dolore da grido di guerra in azione politica". Come si vive in America e nel mondo dopo l'11 settembre e durante la guerra in Iraq? Quali le conseguenze per i diritti umani e le libertà individuali? Quali censure si accaniscono sulle voci critiche verso la politica del governo statunitense? Contro l'oltranzismo patriottico degli USA, Judith Butler ci propone un'analisi rigorosa e attualissima sul progressivo sganciamento del potere politico dalla soggezione alla legge, sul crollo dello Stato di diritto, sul passaggio di sovranità "giustificato" dall'emergenza antiterrorista. E ci invita a riflettere sulle ragioni profonde di fatti che provocano la nostra indignazione: perché le posizioni critiche verso Israele vengono bollate come espressione di antisemitismo? Quali le implicazioni etiche e politiche della "detenzione infinita" dei prigionieri di guerra a Guantanamo? Perché ad alcuni è concesso di provare dolore e piangere i propri morti, mentre ad altri non è riconosciuta neanche la dignità di esseri umani? Nel suo libro più appassionato e provocatorio, l'autrice propone un'etica non violenta, fondata sulla consapevolezza della vulnerabilità e precarietà della vita umana, e ci mostra come una più profonda comprensione del significato del lutto e della violenza possa invece condurci verso nuove forme di solidarietà e giustizia globale.