Religione politica e riscrittura della memoria nella Francia di Vichy
Franco Angeli
Milano, 2008; br., pp. 368.
(Storia della SociEtà, dell'econom. e ist. 25).
collana: Storia della SociEtà, dell'econom. e ist
ISBN: 88-464-9288-9
- EAN13: 9788846492883
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Europa
Extra: Arte Francese
Testo in:
Peso: 0.514 kg
L'"estetica della politica" e la scelta di linguaggi simbolici sono ancor oggi elementi imprescindibili per connotare soggetti politici all'affannosa ricerca del consenso delle masse. Il regime di Vichy, nel processo di costruzione della propria identità nazionale, si rivelò estremamente attento all'elaborazione di una solida liturgia: un complesso intreccio di miti, riti e credenze che ripercorrevano la tradizione francese e operavano una riscrittura della memoria per definire il presente e rappresentarne essenza e valori. Questo volume nasce allo scopo di comprendere se gli interventi politici, istituzionali e culturali che la Francia pétainista operò, arrivarono a produrre, in antitesi rispetto all'esperienza della gloriosa Rivoluzione del 1789, una "religione politica". Il regime di Vichy fece nascere, come l'Italia, la Germania e l'Unione Sovietica, una nuova religione politica? Arrivò a sacralizzare un sistema fondato sulla coercitiva e incondizionata subordinazione dell'individuo a un univoco codice etico e dottrinale imposto dallo Stato? Attraverso il vaglio di fonti archivistiche, iconografiche e audiovisive e una lunga indagine nelle intenzioni, nei progetti e nelle realizzazioni di uno Stato in formazione, è stato possibile abbozzare una risposta significativa a questo interrogativo e infine comprendere se la Francia della Révolution Nationale perseguì il suo prioritario traguardo: persuadere le masse.