Narrazioni di geografia politica. Pratiche comunicative e produzione di senso
Rubbettino Editore
Soveria Mannelli, 2007; br., pp. 243, cm 17x24.
ISBN: 88-498-1967-6
- EAN13: 9788849819670
Soggetto: Saggi Storici
Testo in:
Peso: 0.43 kg
L'autore sottopone il mondo al rischio dei suoi giochi linguistici. Lo saggia, lo mette costantemente alla prova. Non si lascia logorare dalla estenuata diatriba tra i fatti e le interpretazioni. Non concede nulla - se non la consapevolezza -alla contingenza dell'io e del linguaggio. Dispone i fatti e le interpretazioni su un letto di spine, che non è fatto di modelli e teorie, ma di eventi e di storie. Anima territori e paesaggi di attori e umani contatti. Ma l'ironia dell'approccio non rimuove, né occulta del tutto, la nota dolente di fondo, l'affanno silente di chi a ogni istante rinnova il suo sodalizio col mondo. La lunga storia di questo nostro sapere propone due famiglie di geografi: la genealogia dello sguardo e del paesaggio, della visione e della mappa, e un'altra che altro non è che geografia della parola, della narrazione. A quest'ultima appartiene Giuseppe Campione. "A proposito, la pianticella di limone continua a crescere?" scriveva Antonio Granisci in una lettera dall'esilio, dopo aver alluso in forma discreta ai propri stati d'animo e alla sofferenza, e questa domanda, posta da Campione in epigrafe a questo volume interroga tutto intero il sapere geografico e riecheggia la domanda che pochi geografi hanno saputo porsi e che invece Claude Raffestin sottopose al pubblico italiano, proprio nel primo numero della rivista "Geotema", curata da Franco Farinelli: E se la geografia non fosse che la storia di un esilio? (Dalla prefazione di Vincenzo Guarrasi)