Il papiro di Artemidoro
Gius. Laterza & Figli
Bari, 2008; br., pp. X-523, cm 14,5x21.
(Storia e Società).
collana: Storia e Società
ISBN: 88-420-8521-9
- EAN13: 9788842085218
Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Testo in:
Peso: 0.692 kg
Tutto comincia quando un mercante armeno propone all'Università di Milano di esaminare un papiro di circa 2,5 metri alto 32,5 centimetri. Il documento contiene, oltre a cinque colonne di un testo greco, sul lato recto una mappa geografica, ritratti di volti e disegni di varie parti del corpo umano; sul verso una quarantina di figure animali. Il reperto sarebbe stato rinvenuto dal mercante in una mummia, con altri frammenti di papiro di epoca neroniana. Il reperto è datato alla metà del I secolo d.C. e il testo è identificato come parte della perduta Geografia di Artemidoro di Efeso. Acquistato da una Fondazione, il papiro diventa il cuore di una grande mostra allestita a Torino nel 2006 e l'improvvisa apparizione del papiro suscita clamore nell'ambiente degli studiosi di testi antichi e degli storici dell'arte. Peccato, sostiene Luciano Canfora, che si tratti di un clamoroso falso. Troppe informazioni non combaciano nella teoria delle "tre vite del papiro di Artemidoro" elaborata dagli studiosi: il testo appare di epoca più tarda rispetto alle datazioni ufficiali e l'intero reperto riporta grossolani errori sintattici e di contenuto. Dinanzi a quale prodotto ci troviamo? Uno spezzone di un'opera perduta che riutilizza giustappunto quel poco che già se ne conosceva? O è la creazione di un geniale inventore moderno? Il principale indiziato è Constantinos Simonides, greco di nascita e appassionato di pittura non meno che di geografia antica, falsario di fama nell'Europa ottocentesca.