D'Annunzio e la poesia "barbara"
Mucchi
Modena, 2006; br., pp. 240, cm 13x20,5.
(Il Vaglio. 58).
collana: Il Vaglio
ISBN: 88-7000-459-7
- EAN13: 9788870004595
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.28 kg
Il volume esamina i vari metri in cui il D'Annunzio di Primo Vere e di Canto novo si è cimentato operando sulla scorta delle Odi barbare oppure risalendo direttamente a sistemi strofici oraziani non riproposti da Carducci. L'attenzione verte sui testi originali e ufficializzati in raccolta: ma ciò non esclude che anche le traduzioni dai classici e i vari testi "extravaganti" costituiscano oggetto di classificazione e di analisi. L'esame, inoltre, si estende a raccolte successive (soprattutto Odi navali ed Elettra), in cui sono individuabili alcune imitazioni di metri classici meno vincolate al metodo carducciano ed aperte ad altre, più recenti e libere suggestioni versificatorie, tanto da porsi quali esperienze di transizione verso il personalissimo, estetizzante impiego di riferimenti a moduli classici nella produzione poetica della maturità. L'intero discorso, che si sviluppa prestando costante attenzione al confronto con Carducci e Pascoli, reca ad evidenza fenomeni quali il margine di iniziativa dell'ancor giovanissimo D'Annunzio, la tendenza - indotta dalla struttura di determinati versi barbari - verso formulazioni schematiche, iterative dell' enunciato, la frequenza e talora la funzionalità degli indugi "metametrici", ecc.. Nel complesso, il volume si pone come punto d'arrivo di recenti studi sulla poesia d'imitazione classica fra Otto e Novecento, ma al contempo esso segnala possibili approfondimenti in un settore che, ancora un secolo fa, era considerato in Italia di primaria importanza per la comunicazione poetica "alta" e di attualità.