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Caravaggio e i caravaggeschi

Il Sole 24 Ore Libri

Milano, 2007; br., pp. 336, ill. col., tavv. col., cm 23x28,5.
(I grandi maestri dell'arte. L'artista e il suo tempo. 5).

collana: I grandi maestri dell'arte. L'artista e il suo tempo

Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.79 kg


Sono precoci le testimonianze, figurative e letterarie, della diffusione dello stile di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. Il grande pittore, che ha attirato negli ultimi decenni un interesse profondo e quasi passionale da parte degli studi, visse a Roma dal 1592 al 1606, quando, ucciso Ranuccio Tomassoni nel corso di una rissa, fu costretto alla fuga. Si spezza in quell'anno la sequenza serrata di polemiche e di grandi successi che avevano accompagnato lo scoprimento delle sue opere pubbliche, dalle grandiose Storie di san Matteo per la cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi alla Madonna dei Pellegrini in Sant'Agostino alla straordinaria e controversa Morte della Vergine per Santa Maria della Scala; si interrompono i rapporti di committenza con i grandi collezionisti romani, come il cardinal Del Monte e Vincenzo Giustiniani, che ne avevano accompagnato l'ascesa. I passaggi per Napoli, per Malta e per la Sicilia, per quanto convulsi, ne diffondono ulteriormente la fama e le novità dello stile. Ma le sue opere, quelle sugli altari, quelle nei palazzi, quelle profane e "fatte per vendere", come i ritratti di giovani suonatori o la Zingara che dà la buona ventura, quanto quelle tragiche, con i soggetti tratti dalle sacre scritture, continuano a essere copiate, imitate, scambiate, acquistate o gelosamente custodite. Sulle sue tele medita e reagisce più di una generazione di pittori, dai primi seguaci come Orazio Gentileschi e Carlo Saraceni, agli stranieri a Roma nel secondo decennio, da Valentin de Boulogne a Simon Vouet, a Gherardo delle Notti, passando per la geniale operazione di frantumazione delle composizioni più celebri messa in pratica da Bartolomeo Manfredi. Alcuni raccolgono il dato, altri la sostanza, ma dai primi anni del secolo almeno fino al 1630 aspetti dello stile di Caravaggio si diffondono nell'opera di artisti italiani e stranieri e caratterizzano una lunga stagione della pittura europea.

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