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Figure della rappresentazione. Gesto e citazione in Bertolt Brecht e Walter Benjamin

Mimesis Edizioni

Sesto San Giovanni, 2002; br., pp. 108, cm 21x14.
(Morfologie).

collana: Morfologie

ISBN: 88-8483-100-8 - EAN13: 9788884831002

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.12 kg


Uno dei paradigmi costitutivi del pensiero filosofico occidentale afferma che pensiero e visione si danno secondo il modo della rappresentazione. Tale paradigma è l'oggetto del saggio di Chiara Cappelletto, che discute uno schema della conoscenza alternativo a quello che procede per somiglianza e differenza. Il lavoro individua nell'artificio teatrale il dispositivo adatto a riconoscere i diversi momenti della genesi della forma rappresentativa, e ne esplicita le figure. Valendosi della critica teatrale di Bertolt Brecht, la cui pratica scenica è letta come espressione del pensiero di Walter Benjamin, l'esercizio filosofico viene mostrato attraverso l'esercizio scenico dell'attore: l'attore compie il gesto istitutivo e originario della rappresentazione e mostra in una figura nuova la possibilità originaria della realtà. La tesi è sviluppata chiamando in causa i principali protagonisti della tradizione filosofica, Platone, Diderot, Hegel, Bergson, Foucault, Wittgenstein, ed è sostenuta da una scrittura che, procedendo per rimandi interni, propone diversi livelli di senso e di lettura che conducono alla medesima conclusione: le figure della rappresentazione esibite dal teatro sono nuove possibilità etiche di vedere e pensare il mondo.

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