Lo scorpione sul petto. Iconografia antiebraica tra XV e XVI secolo alla periferia dello Stato Pontificio
Gangemi Editore
Roma, 2015; br., pp. 206, ill. b/n e col., cm 17x24.
(Helicona).
collana: Helicona
ISBN: 88-492-2904-6
- EAN13: 9788849229042
Soggetto: Architettura e Arte Religiosa,Pittura,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Extra: Religione e Arte Religiosa
Testo in:
Peso: 0.58 kg
In uno scomparto di predella della Madonna del Pergolato, venduta nel 1447 da Giovanni Boccati alla confraternita dei Disciplinati di Perugia, il personaggio che sta puntando la lancia alle spalle di Cristo, percuotendolo e incitandolo a camminare, porta sul petto un grosso scorpione nero, che campeggia su una vistosa casacca gialla: lo scorpione è il simbolo del popolo ebraico, il giallo è per eccellenza il colore dell'infamia. Grazie a questi e ad altri attributi, come ad esempio il naso adunco, il cappello a punta, il segno giallo, la scarsella da usuraio, il tallit o la lunga barba, è possibile identificare con chiarezza nella pittura tra '400 e '500 la figura dell'ebreo, effigiato in genere in modo peggiorativo, talora con tratti del volto deformi e ripugnanti, mentre compie gesti oltraggiosi nei confronti della Cristianità o mentre riceve un'esemplare punizione per la sua azione profanatoria. Questo libro illustra una serie di soggetti iconografici antiebraici, diffusi su un territorio che solo orientativamente coincide con le attuali regioni Umbria e Marche. Analizzate nei loro contesti e per la loro funzione d'uso, tali fonti iconografiche divengono uno straordinario documento, finora scarsamente utilizzato, che permette di indagare come gli ebrei e l'ebraismo fossero guardati e interpretati dalla prospettiva cristiana. Dietro l'origine e lo sviluppo di questi soggetti iconografici c'è in genere un'acquisizione di ordine dottrinale, morale o economico, che deve essere promossa e difesa...