Le maschere del senso. Come inganniamo il tempo, la morte, lo stupore di esistere
Moretti & Vitali
Bergamo, 2016; br., pp. 286, cm 21,5x40,5.
(Narrazioni della Conoscenza. 48).
collana: Narrazioni della Conoscenza
ISBN: 88-7186-639-8
- EAN13: 9788871866390
Testo in:
Peso: 0.4 kg
Il senso dell'esistere: ci poniamo ancora oggi questa domanda, o la troviamo obsoleta? Eppure la domanda di senso può bussare alla porta in ogni momento della nostra vita, più o meno inconsciamente, quanto più crediamo di averla rimossa, omologati al moderno nichilismo del nonsenso o del senso pluralizzato. Ma sono l'assillante percezione del tempo, il baluginare del pensiero della morte, e la stessa stupefacente assurdità del rinascere ogni attimo, a svegliarci dal letargo del senso, un oblio teleologico che sembra più tenace dell'oblio ontologico di cui parlava Heidegger. E la memoria del senso estremo, o della sua domanda, viene neutralizzata ed esorcizzata dal carnevale delle maschere degli scopi "qualunque", degli obiettivi a breve termine e a ogni costo, che ammortizzano l'angoscia, ma anestetizzano anche il pensiero, ne incatenano il libero e rischioso volo. Un libro radicale e demistificante che, memore delle Operette morali di Leopardi e della Genealogia della morale di Nietzsche, prova a stanare le mille finzioni e rimozioni che l'uomo moderno mette in campo per "non pensare" al senso ultimo, e vivere un'esistenza narcotizzata e distratta, nel segno del divertissement, di pascaliana memoria, e della polverizzazione del senso e del suo insondabile mistero in "ragioni per vivere", o sopravvivere.