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Le case, le cose, le carte. Diari 1948-1950

Il Poligrafo

A cura di Longo O.
Padova, 2007; br., pp. 624, cm 14x21.
(Soggetti Rivelati. 12).

collana: Soggetti Rivelati

ISBN: 88-7115-437-1 - EAN13: 9788871154374

Soggetto: Società e Tradizioni

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.84 kg


I Diari compresi in questo volume (1948-1950) rappresentano una piccola parte di una ininterrotta attività di scrittura che Elena Carandini ­ figlia di Luigi Albertini, già direttore del Corriere della Sera e oppositore del fascismo, e poi moglie di un esponente di spicco del liberalismo come il conte Nicolò Carandini, primo ambasciatore italiano a Londra dopo la fine della Seconda Guerra mondiale ­ condusse durante l'intero arco della propria esistenza, e consentono di ripercorrere una fase decisiva per la storia italiana come quella del dopoguerra, dal 1948 ­ momento dell'entrata in vigore della nuova Costituzione repubblicana, ma anche della durissima battaglia elettorale tra la Dc di De Gasperi e il fronte socialcomunista di Nenni e Togliatti ­ fino al 1950, anno che sarà segnato da crescenti tensioni a livello internazionale (la Corea) e dall'ombra sempre più minacciosa della guerra fredda sugli equilibri interni.

L'autrice mescola abilmente i registri e gli stili, rivolgendo la propria attenzione al microcosmo domestico e agli eventi particolari che lo scandiscono, ma anche dedicando un ampio spazio alle vicende pubbliche che vedono coinvolto il clan Albertini-Carandini. Emerge il ritratto a tutto tondo di una élite anglofila, di un ambiente illuminato, cosmopolita, fautore di un liberalismo progressista che, dalle pagine del Mondo di Pannunzio, persegue con ostinazione il sogno di una terza forza laica tra un partito cattolico diventato ormai egemone e le sinistre di ispirazione marxista. I Diari carandiniani non assomigliano quasi mai ad una semplice ricostruzione autobiografica, ma restituiscono, in maniera elegante e personale, la complessità di un'epoca, la cronaca di un mondo ­ l'Italia del secondo dopoguerra ­ e dei suoi protagonisti, che vediamo sfilare in una galleria insieme pubblica e privata: i massimi protagonisti della vita politica, Sforza, Einaudi, Croce, Salvemini, ma anche della vita artistica e culturale come Toscanini, Berenson, Montale e molti altri, a comporre il variegato affresco dell'opera.

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