Lo «Zarathustra» di Nietzsche. Seminario tenuto nel 1934-39. Vol. 3
Bollati Boringhieri
A cura di Croce A. e Jarrett J. L.
Torino, 2013; ril., pp. 330, cm 16x23.
(Seminari di Carl Gustav Jung).
collana: Seminari di Carl Gustav Jung
ISBN: 88-339-2338-X
- EAN13: 9788833923383
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.71 kg
"Se la vostra sensazione è di averne avuto abbastanza dei demoni dello Zarathustra, dovete dirlo". È primavera quando Jung riprende il commento seminariale che lo sta impegnando da due anni. Verifica subito con i suoi uditori che l'incandescenza di Nietzsche non risulti insopportabilmente ulcerante anche per chi ha familiarità professionale con le patologie della psiche. Ma a Zurigo, in quel 1936, la gran parte di loro sceglie di continuare ad addentrarsi a proprio rischio nell'opera "sdrucciolevole", tormentosa e anticipativa che parla al pieno Novecento nella lingua della contemporaneità. Lì non c'è immagine che giaccia inerte, non c'è espressione libera da spasmo: ogni singolo passo rappresenta al tempo stesso un punto di sprofondamento abissale nell'inconscio di Nietzsche-Zarathustra e una linea di fuga verso gli orizzonti lussureggianti della sapienza più remota. La concrezione di spirito e vita vi raggiunge una tale densità da sgomentare lo stesso Jung, dettandogli una delle analisi più illuminanti del pensiero nietzscheano: "Dall'assalto dello spirito Nietzsche scoprì che esso è la vita stessa - vita in contrasto con la vita, vita in grado di sconfiggere la vita. E da quell'esperienza giustamente concluse che lo spirito è una potenza vitale: non uno spazio vuoto, morto, freddo come il ghiaccio, ma vita intensa e calda, ardente persino... Lo Zarathustra è la confessione di uno che è stato afferrato dallo spirito".