La caccia. Io e i criminali di guerra
Milano, 2008; br., pp. 412, cm 14x22.
(Serie Bianca).
collana: Serie Bianca
ISBN: 88-07-17144-9
- EAN13: 9788807171444
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 0.472 kg
Nessuno avrebbe immaginato, alla fine degli anni ottanta, con la caduta del Muro di Berlino, che l'Europa avrebbe conosciuto di nuovo il dramma della guerra civile e del genocidio. Di lì a poco, invece, la dissoluzione della ex repubblica federale iugoslava avrebbe scatenato una serie di conflitti che avrebbero insanguinato tutti gli anni novanta. Eccetto la Slovenia, in rapida sequenza Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovina e Kosovo avrebbero acceso una guerra civile che avrebbe toccato punte di intensità drammatica, come per certi versi testimonia la strage di Srebenica ai danni di settemila bosniaci musulmani. Per giudicare i criminali di guerra, l'Onu nel maggio 1993 decide di istituire, all'Aja, un vero e proprio tribunale. Si tratta della prima corte istituita in Europa a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. L'incarico di pubblico ministero viene affidato a Carla Del Ponte. Il suo lavoro presso i tribunali delle Nazioni Unite ha permesso l'arresto e la conduzione in giudizio di decine di persone accusate di genocidio e altri crimini di guerra, tra cui Slobodan Milosevic, presidente della Serbia, e di istruire prove contro due tra i ricercati più importanti al mondo, Radovan Karadzic e il generale Ratko Mladic, accusato del massacro di Srebenica.