Anicia Giuliana. La committente
Jaca Book
Milano, 1997; br., pp. 144, cm 12x20.
(Donne d'Oriente e d'Occidente. 4).
collana: Donne d'Oriente e d'Occidente
ISBN: 88-16-43504-6
- EAN13: 9788816435049
Soggetto: Saggi Storici,Società e Tradizioni
Testo in:
Peso: 0.202 kg
Anicia Giuliana nacque a Costantinopoli da Placidia la Giovane, seconda figlia di Valentiniano III, e da Anicio Olibrio, quart'ultimo imperatore romano d'Occidente. Alla morte dei genitori rimase erede di un immenso patrimonio, in cui si assommavano tutti i beni della dinastia dei Valentiniani-Teodosiani e quelli di un ramo importante della gens Anicia. Giuliana, decorata dell'alto titolo di "patrizia" e sposata con Areobindo, membro dello stato maggiore dell'esercito bizantino, mise i suoi beni al servizio dello Stato e soprattutto della Chiesa: in ogni angolo dell'Impero costruì o ricostruì chiese, monasteri, orfanotrofi, ospedali, ecc., favorendo anche le arti. A questa intensa attività edilizia e mecenatesca Giuliana coniugò un'attività politica discreta, ma ferma ed efficace, a favore della fede calcedoniana contestata dai vari movimenti monofisiti appoggiati dagli imperatori Zenone e Anastasio I. In buone relazioni con i papi e con san Saba di Palestina, Giuliana collaborò direttamente alla pace ecclesiastica ristabilita tra Roma e Bisanzio nel 519 eliminando lo scisma acaciano, che durava dal 484. La figura di Anicia Giuliana è determinante per comprendere il quarantennio bizantino che precede e prepara l'età d'oro di Giustiniano. Carmelo Capizzi è Professore di Storia Ecclesiastica Bizantina presso il Pontificio Istituto di Studi Orientali di Roma, e Professore Ordinario di Storia Bizantina nella III Università degli Studi di Roma.