Giovan Battista Marino tra inquisizione e censura
Antenore
Padova, 2008; br., pp. 420, cm 15x21,5.
(Miscellanea Erudita. 76).
collana: Miscellanea Erudita
ISBN: 88-8455-629-5
- EAN13: 9788884556295
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Testo in:
Peso: 0.67 kg
Fin qui affidata a documenti scarni e poco valorizzati, la lunga pratica del Marino con la Congregazione del Sant'Uffizio, distesa tra il 1604 e il 1623, viene in questo volume per la prima volta ricostruita nella sua interezza, gettando un taglio di luce nuova, e decisiva, sull'immagine del poeta maggiore del nostro Seicento. Attraverso una ricerca di ordine documentario nell'Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede, la prima parte del volume ripercorre la crescente aggressività dell'Inquisizione nei confronti di un poeta pure protetto da Pietro Aldobrandini, Carlo Emanuele I e Maurizio di Savoia. I documenti, sopravvissuti solo in parte, dimostrano una serie pesante di condizionamenti e di pressioni che il Marino si trovò a gestire. Alla luce proprio delle vicende giudiziarie, così, il lungo e apparentemente dorato soggiorno parigino diviene un esilio patito a denti stretti, mentre emerge l'oltranza e l'incoercibilità della poesia mariniana, capace di licenziare gli azzardi dell'Adone con un processo ventennale ancora pendente. La seconda sezione del volume, invece, è dedicata al percorso post mortem delle opere mariniane all'interno della Congregazione dell'Indice: e anche in questo caso la serie di verbali rettifica informazioni vulgate ma imprecise. Il dossier ricostruito non fornisce dunque soltanto le tracce di cosa, ad una lettura secentesca e devota, scottasse nel poema mariniano, ma indirettamente invita a ripensare schieramenti letterari e conferma la centralità dell'Adone, e del Marino, nella storia letteraria di tutto il Seicento.