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Marghera. La memoria divisa. Sant'Elena

Il Poligrafo

Padova, 2007; br., pp. 106, ill. b/n, cm 15x21.
(Novecento a Venezia. Le memorie le storie. 9).

collana: Novecento a Venezia. Le memorie le storie

ISBN: 88-7115-536-X - EAN13: 9788871155364

Soggetto: Città,Saggi Storici,Storia dell'architettura

Luoghi: Veneto,Venezia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.32 kg


Marghera e Sant'Elena, due periferie e due mondi ugualmente legati a Venezia. Marghera è l'emblema di una memoria divisa, luogo in cui è difficile individuare una netta linea di demarcazione tra la fabbrica e il quartiere residenziale. Periferia che si affaccia sulla laguna, ma anche "cuore" di uno sviluppo impetuoso intorno al grande progetto del porto, Marghera è formata da un insieme di piccole isole urbane eterogenee: aree cresciute in tempi diversi e per committenti diversi, dalla "città giardino" di inizio Novecento agli alloggi popolari di Ca' Emiliani, destinati ad accogliere il nuovo insediamento operaio, fino alla proliferazione di abitazioni singole, capannoni, centri commerciali, in linea con il paesaggio nordestino degli anni Ottanta e Novanta. Conflitti di memoria e forme di rimozione ­ che emergono dalle voci degli abitanti raccolte nel saggio ­ sono il riflesso di una realtà policentrica, tra storie operaie e battaglie ambientaliste, ricordi di guerra e nostalgie per una Marghera "verde" d'antan. Sant'Elena è il luogo estremo di Venezia sulla strada per il mare: un'isola nell'isola. Prima, sede di un convento di frati agostiniani e probabile stazione di sosta per i pellegrini che erano diretti in Terra Santa. Poi, a partire dal Novecento, piazza d'armi sulle bonifiche che ospiteranno uno dei maggiori esempi di quartiere nuovo edificato nella città antica. Un destino parallelo, per certi versi, a quello di Santa Croce e di Piazzale Roma, altro "margine estremo" veneziano. Un quartiere "moderno", con una numerazione normale e diversa da quella dei sestieri, e anche "verde", attrezzato, ampio, con case più spaziose e sane, che non vedrà l'acqua alta nemmeno nel 1966 e sarà, in prevalenza, abitato dal ceto medio impiegatizio ­ sull'isola sorgeranno lo stadio, dedicato a un eroe dell'aviazione, Pierluigi Penzo, e il Collegio Navale "Morosini", durante il Ventennio. Un esempio, forse più unico che raro nel Novecento, anche a Venezia, di "marginalità felice".

LAURA CERASI. Professore a contratto di Storia contemporanea presso l'Università di Udine, fa parte della redazione di "900. Per una storia del tempo presente" e di "Venetica", ed è autrice del volume Gli Ateniesi d'Italia. Associazioni di cultura a Firenze nel primo Novecento (Milano, F. Angeli, 2000).

MICHELE CASARIN. Direttore del Sistema Bibliotecario Urbano e dell'Archivio Storico del Comune di Venezia, è autore di Venezia, Mestre. Mestre, Venezia. Luoghi, parole e percorsi di un'identità (Portogruaro, Nuova Dimensione, 2002) e, in questa collana, di Piazzale Roma (Padova, Il Poligrafo, 2005).

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