Un bambino resiliente. Un'analisi degli interventi su minori e famiglia
Quattroventi
Urbino, 2010; br., pp. 304, cm 15x21,5.
(Psicopatologia e Ricerca Clinica).
collana: Psicopatologia e Ricerca Clinica
ISBN: 88-392-0891-7
- EAN13: 9788839208910
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Peso: 0.422 kg
Nell'opera di Rousseau (1762) si cristallizza l'immagine dell'infanzia che pervade la teoria psicoanalitica, la psicologia dello sviluppo e dell'educazione, le pratiche di assistenza sociale e gli interventi dei giudici minorili, ed infine le credenze dei genitori. Tale immagine prevede che il bambino sia "formato" dalla e nella famiglia di origine. Viceversa le somiglianze tra genitori e figli, che comunemente inducono a credere in una pervasiva influenza prodottasi prevalentemente in famiglia, sono dovute prevalentemente alla condivisione del patrimonio genetico e della cultura dell'ecologia umana in cui lo sviluppo si attua. I bambini si formano cioè nell'ambiente in cui essi, da sempre, imparano a vivere, riconoscendosi e identificandosi nella categoria sociale a cui appartengono: il gruppo dei bambini. Ma psicologi, operatori sociali e vari "esperti" effettuano le loro valutazioni proprio sulla base dell'assunzione erronea che il ruolo dell'allevamento e della famiglia nello sviluppo e nel destino futuro del bambino sia determinante in positivo o in negativo. Questo modo di leggere lo sviluppo del bambino e le influenze che la famiglia ha, e non ha, su di esso, può avere ricadute sulla pratica della tutela dei minori ancora troppo spesso guidata da pregiudizi antigenitori e da un modello unico di pensiero e di spiegazione causale lineare. In conclusione emerge che la scienza supporta il diritto dei bambini alla felicità di stare coi propri genitori.