Il pensiero dialogico. Franz Rosenzweig, Ferdinand Ebner e Martin Buber
Morcelliana
A cura di Zucal S.
Traduzione di Nanini R.
Brescia, 2008; br., pp. 416, cm 15,5x21,5.
(Filosofia. Nuova Serie. 54).
collana: Filosofia. Nuova Serie
ISBN: 88-372-2277-7
- EAN13: 9788837222772
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.49 kg
L'uscita in traduzione italiana del classico sul "pensiero dialogico" di Bernhard Casper assume un significato particolare, quello della legittimazione teoretica di un nuovo paradigma del pensiero emerso dal secolo che è alle nostre spalle. Se c'è un'eredità che il Novecento ci ha consegnato e che non è stata ancora del tutto meditata è quella del "pensiero dialogico". Casper ha inteso proporre non una storia compiuta di questo orientamento teorico, ma piuttosto risalire alla genesi, ricostruire gli inizi del "pensiero dialogico" segnati dal timbro fondativo di Rosenzweig, Ebner e Buber. Ciò che accomuna tutti i dialogici è il loro radicale anti-idealismo. La concretezza dell'uomo, di ogni singolo nel suo nucleo di sacra irriducibilità, va sempre e comunque salvaguardata dall'aggressione del pensiero sistematico e insieme ad essa va salvata l'autenticità della Rivelazione nella sua peculiare dimensione verbale. Casper si muove con puntualità e finezza interpretative, cercando di penetrare progressivamente nel progetto dei tre grandi pensatori: essi sono da collocarsi nella filosofia dialogica che non solo non elude il tema della "relazione delle relazioni", ovvero il rapporto con il Tu assoluto, ma ne fa il cuore della loro proposta teorica. Tra i tre filosofi spetta, a suo dire, senza alcun dubbio a Rosenzweig una posizione di preminenza teoretica giacché egli fu fin dall'inizio lo spirito più universale e la sua opera, in particolare condensata nella Stella della redenzione, appare filosoficamente compiuta. Il volume traccia anche i possibili frutti della lezione dialogica sul futuro del cristianesimo in rapporto alle religioni universali. La lezione dialogica, in termini più generali, è un correttivo radicale, una risorsa per far fronte al male e al rischio delle tragedie che incombono sull'umanità.