Le due scienze. Il «caso Lysenko» in Italia
Bollati Boringhieri
Torino, 2008; br., pp. 291, cm 15,5x22,5.
(Nuova Cultura. 190).
collana: Nuova Cultura
ISBN: 88-339-1887-4
- EAN13: 9788833918877
Luoghi: Extra Europa,Italia
Testo in:
Peso: 0.366 kg
Nell'estate del 1948, tra il 31 luglio e il 7 agosto, nel corso della sessione dell'Accademia pansovietica Lenin di scienze agrarie, le teorie dell'agronomo ucraino Trofim D. Lysenko, basate sulla confutazione dei principi basilari della genetica (tra cui l'esistenza del gene e delle mutazioni casuali) e sulla rivendicazione dell'indefinita possibilità di incidere sulla struttura ereditaria degli organismi viventi attraverso la modificazione dell'ambiente, divengono, grazie al diretto intervento di Stalin, dottrina ufficiale del PCUS. Lo scontro frontale fra i "due blocchi", definito politicamente dall'inizio della guerra fredda, si estende così anche al mondo scientifico, contrapponendo la scienza "sovietica" di Lysenko, fedele alle indicazioni del materialismo dialettico engelsiano e impegnata in un'ampia opera di potenziamento dell'agricoltura sovietica, alla scienza "occidentale" (la genetica innanzitutto), denunciata come borghese, reazionaria, idealistica, meccanicistica. Se, per l'Unione Sovietica, la sessione del luglio-agosto 1948 rappresenta il culmine di una lunga controversia filosofica e politica iniziata alla fine degli anni venti, per i partiti comunisti dell'Europa occidentale la consacrazione del lysenkoismo segna, invece, l'inizio di una stagione di intensa e sofferta lacerazione culturale, che investe tanto il versante ideologico quanto quello più propriamente scientifico.