Terra incognita. Lo zooforo del battistero di Parma
Parma, 2008; br., pp. 120, ill., cm 13,5x21,5.
(Opere Inedite di Cultura. 15).
collana: Opere Inedite di Cultura
ISBN: 88-7847-183-6
- EAN13: 9788878471832
Soggetto: Architettura e Arte Religiosa,Saggi (Arte o Architettura),Scultura
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Luoghi: Emilia Romagna
Extra: Arte Bizantina,Religione e Arte Religiosa
Testo in:
Peso: 0 kg
Nel suo famoso taccuino Livre de portraiture, datato all'incirca attorno al 1240, Villard de Honnecourt, architetto dell'alto gotico francese, rappresenta alcuni animali: un leone, un porcospino, un orso, un cigno... L'album di schizzi in questione, come è noto, costituisce una sorta di "manuale del pittore", uno strumento cioè utile per insegnare le "giuste" proporzioni, in senso medievale, da assegnare alle cose per riprodurle. Non si vuole comunque porre qui l'attenzione su questo punto, quanto invece rilevare - come ha ben sottolineato Julius von Schlosser ne L'arte del Medioevo - che "in questi disegni, dietro il primo piano, comincia subito il regno dello spirito, il regno della fantasia..." Ed è proprio la forte presenza di questi due regni che si avverte deambulando esternamente lungo l'ottagono del pressoché coevo Battistero di Parma e ponendo lo sguardo sulla fascia dello Zooforo che lo cinge. Le formelle lapidee recano scolpito uno straordinario bestiario medievale, la cui interpretazione, a tutt'oggi, non è cosa del tutto scontata, né di univoco senso. Ad esempio, Marius Schneider, osservando in Catalogna i chiostri romanici di San Cugat, di Gerona e di Ripoll, attraverso corrispondenze tramandate dalla tradizione indù, assegnò a ciascuna delle figure dei capitelli (anche raffiguranti numerosi animali fantastici) un valore musicale, registrando così una singolare corrispondenza con gli inni gregoriani dedicati ai santi di quei chiostri. L'iconologia ci ha insegnato - grazie ai contributi di alcuni studiosi tra i quali è d'obbligo ricordare Jurgis Baltruaitis - quanto ricco sia il mondo fantastico che attraversa, a mo' di Terra incognita, il Medioevo, soprattutto nel suo transito dal Romanico al Gotico. Per tutte queste ragioni vede dunque luce questo volume che affronta "il problema" dello Zooforo del Battistero di Parma attraverso un canto (è d'uopo usare questa metafora) a due voci: quelle di Enrico Castelnuovo (autore di un'acuta e originale interpretazione in chiave storico-culturale) e di Nino Migliori (autore di alcune fotografie straordinarie tanto per qualità tecnica, quanto per capacità interpretativa). Va sottolineato che i due contributi sono del tutto inediti e che hanno trovato una prima calorosa accoglienza, in data 21 novembre 2007, come temi della prolusione all'a.a. 2007/2008 della nostra Facoltà di Architettura.