Le Vesti dei Papi i Parati della Sacrestia Pontificia Seicento e Settecento
De Ferrari Editore
Genova, 2011; ril., pp. 176, ill. col., tavv. col., cm 24x29.
(Imago).
collana: Imago
ISBN: 88-6405-260-7
- EAN13: 9788864052601
Soggetto: Collezioni,Saggi (Arte o Architettura),Saggi e Studi sull'antichità,Tessuti (Arazzi, Tappeti, Ricami)
Testo in:
Peso: 1.38 kg
Le vesti dei Papi I parati della Sacrestia Pontificia presenta per la prima volta il ricco patrimonio conservato nella Sacrestia Pontificia, situata negli ambienti retrostanti la Cappella Sistina. Si tratta di materiale ricchissimo e non ancora conosciuto, in particolare per quanto riguarda il corredo dei paramenti, solo sporadicamente pubblicati nei volumi dedicati alle suppellettili in oro e argento o occasionalmente esposti in mostre. Il primo volume dedicato all'argomento permette di rivivere due secoli di storia dei pontefici e della chiesa. Lo studio dei parati conservati è integrato dallo spoglio dei copiosi documenti di archivio, che rivelano l'entità degli antichi corredi e le diverse storie che hanno favorito la loro conservazione o ne hanno causato la distruzione. Dall'analisi degli inventari e dai libri di conti minuziosamente compilati si riesce a ricostruire l'identità e l'attività dei tanti artisti/artigiani - i ricamatori, i "banderari", cioè gli artigiani che confezionavano i parati, i mercanti che fornivano i tessuti più pregiati - impegnati al servizio dei pontefici nel corso dei secoli e che per loro producevano parati ricamati poi imitati in tutta Europa. I documenti di archivio sono illuminanti per conoscere il tenore di vita della Corte Pontificia, da un lato le spese considerevoli, dall'altro le "economie" testimoniate dall'usanza comune di sostituire lo stemma di un pontefice con quello del suo, o dei suoi successori, per riutilizzare i parati. Oltre ai paramenti sono analizzati anche vari componenti dell'abbigliamento "quotidiano" dei papi, in particolare le eccezionali sottane bianche del Beato Papa Innocenzo XI (1676-1689). A distanza di più di un secolo dalla stesura dell'ultimo inventario sistematico redatto nel 1906, si potrà oggi conoscere, anche con il prezioso supporto del corredo fotografico, la consistenza di questo straordinario e sconosciuto patrimonio.