Le mappe di Alighiero e Boetti
Electa Mondadori
Napoli, MADRe, 7 febbraio - 11 maggio 2009.
Milano, 2009; br., pp. 95, 17 ill. b/n, cm 15,5x23.
(Pesci Rossi).
collana: Pesci Rossi
ISBN: 88-370-6823-9
- EAN13: 9788837068233
Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura),Tessuti (Arazzi, Tappeti, Ricami)
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Lombardia
Testo in:
Peso: 0.251 kg
Nel 1971, al tempo del suo secondo viaggio in Afghanistan, Alighiero Boetti commissionò a ricamatrici afgane degli arazzi che ritraevano il planisfero del mondo. Almeno duecento mappe furono prodotte per più di vent'anni, fino e oltre la morte dell'artista, prima a Kabul e, dopo l'invasione sovietica dell'Afghanistan, nei campi profughi di Peshawar, in Pakistan. Ognuna riporta caratteristiche formali e informazioni geopolitiche diverse. Per realizzare una mappa l'artista faceva disegnare in Italia un planisfero politico su una tela di lino, vi faceva colorare le bandiere all'interno dei confini degli stati e successivamente ricamare tutta la superficie da gruppi di donne afghane. Intorno all'immagine veniva ricamato un bordo che conteneva dediche, informazioni, testi poetici o politici, in italiano, inglese o farsi. La mappa ricamata di Boetti è un sistema simbolico dove ogni stato è rappresentato dalla sua bandiera nazionale, creando un incredibile puzzle di colori e forme, un vero ritratto della molteplicità e della differenza. Opera d'avanguardia e popolare, occidentale e islamica al tempo stesso, la mappa boettiana è un perfetto sistema concettuale che misura il tempo e parla del nostro tempo, quello della storia ufficiale e quello della storia particolare di chi ha eseguito manualmente queste opere. Luca Cerizza analizza le mappe, e il lavoro di Boetti in generale, attraverso una fitta rete di riferimenti che vanno dalla critica artistica e letteraria, fino all'analisi storica e sociale.