Posseduti ed esorcisti nel mondo ebraico
Bollati Boringhieri
Traduzione di Rescio L.
Torino, 2010; br., pp. 315, cm 15,5x22,5.
(Nuova Cultura. 246).
collana: Nuova Cultura
ISBN: 88-339-2087-9
- EAN13: 9788833920870
Testo in:
Peso: 0.466 kg
Accadde qualcosa, in Europa e nel Vicino Oriente tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento, che coinvolse con intensità diversa le culture dei tre monoteismi. Gli storici parlano, al riguardo, di "demonizzazione del mondo". Espressione un po' sinistra, e tuttavia efficace nel significare la concomitante recrudescenza, forse l'ibridazione o il singolare polifonismo, dei fenomeni di possessione, peraltro presenti in tutte le epoche e a ogni latitudine. Cambiavano gli agenti di intrusione nel corpo dei vivi e spesso divergevano le interpretazioni del fatto, ma analoghi erano gli scotimenti della carne e i ricorsi a rituali di esorcismo per scacciare il temibile ospite. Nonostante l'abbondanza delle fonti nei singoli ambiti, il peso storiografico degli avvenimenti è rimasto imparagonabile. Mentre la stregoneria ha avuto un rilievo indiscutibile negli studi sulla cristianità, finora mancava un libro organico sui posseduti ebrei. I risvolti mistico-magici della possessione agitavano le comunità ebraiche da Praga ad Amsterdam, fino in Galilea, dove a Safed, dalla forte componente sefardita, era normale che i morti arruolassero i vivi. Attraverso la visionaria compenetrazione di mondo e oltremondo, gli inizi della modernità si popolarono dunque di anime trasmigranti e infestanti che confermavano l'esistenza dell'aldilà.