Juan Belmonte matador de toros
Neri Pozza Editore
Traduzione di Lyria H.
Vicenza, 2014; br., pp. 347, cm 13,5x22.
(I Colibrì).
collana: I Colibrì
ISBN: 88-545-0888-8
- EAN13: 9788854508880
Soggetto: Società e Tradizioni
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 0.264 kg
"L'età classica della corrida finì un giorno del 1914 dal barbiere. Un giovanotto dalla bazza pronunciata entrò in un famoso salone della madrilena calle Sevilla e sistemandosi sulla poltrona ordinò: "Barba e capelli. Ma prima mi tagli il codino" [...] Era un matador di 22 anni in rapinosa ascesa [...] Voleva solo cortarse la coleta, anacronistico cascame settecentesco, prolungando sin nel look la rivoluzione modernista che aveva appena avviato nelle plazas de toros. Di lì in poi la storia della tauromachia si sarebbe divisa in un prima e un dopo Belmonte [...].Ma in che cosa consisteva la renovatio belmontina? Senza entrare in discettazioni erudite (quelle sulla corrida possono essere di complessità e raffinatezza quasi talmudiche), essenzialmente nel fatto che il toro non veniva più affrontato muovendosi sulle gambe, ma lasciandole ferme e guidandolo con un gioco di braccia [...]. L'antica lidia, il combattimento intrepido ma scomposto, veniva così incanalata nelle tecniche, le astuzie, i confini sempre mobili del toreo; ossia dentro un'estetica, una forma [...]. Per sei anni leggendari, la Edad de oro 1914-20, [Juan Belmonte] dividerà il podio con Joselito El Gallo, o Gallito [...] ultimo gigante della classicità torera [...]. Vedovato dell'antagonista, suo doppio e rovescio, Belmonte la farà da padrone [...]. Tra una corrida e l'altra legge Anatole France, Maupassant [...]. Prende a frequentare artisti e scrittori... (Dall'introduzione di Marco Cicala)