L'affare migliore di Enrico. Giotto e la cappella Scrovegni
Giulio Einaudi Editore
Torino, 2008; ril., pp. XVI-386, ill. col., cm 16x21,5.
(Saggi).
(Saggi).
collana: Saggi
ISBN: 88-06-18462-8
- EAN13: 9788806184629
Soggetto: Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Luoghi: Europa
Extra: Arte Bizantina
Testo in:
Peso: 1.455 kg
Dante pose tra i dannati dell'Inferno il padre di Enrico Scrovegni, Rainaldo, bollandolo come usuraio. Per molto tempo questa condanna ha portato a ritenere che il figlio avesse fatto erigere la cappella padovana per espiare i propri peccati di usura, e quelli del genitore. Il libro di Chiara Frugoni capovolge questa tenace interpretazione, accolta ancora di recente. Enrico, banchiere, imprenditore e uomo politico, attraverso Giotto volle proclamare il buon uso delle ricchezze, se impiegate in opere caritative, e presentarsi con il volto del mecenate. A questa tesi l'autrice giunge esaminando da una parte numerosissimi documenti d'archivio e il lungo e appassionato testamento del committente - rimasto fino ad oggi inedito, e qui pubblicato, tradotto e puntualmente commentato da Attilio Bartoli Langeli -, dall'altra analizzando scena per scena gli affreschi, riprodotti nel ricco appurato illustrativo. Un'attenzione particolare è riservata da Chiara Frugoni alla fascia dei Vizi e delle Virtù alternati a finti marmi (questi ultimi indagati nel loro significato da Riccardo Luisi), letta come la parte più personale di Enrico. Il saggio, intrecciando con grande finezza fonti testuali e iconografiche, disegna una biografia nuova e sorprendente di Enrico Scrovegni, desideroso di catturare attraverso il programma pittorico il consenso e la gratitudine dei concittadini.