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Teatri preziosi e stravaganti

Federico Motta

Milano, 2003; br., pp. 72, 40 ill. col., cm 20x22.

ISBN: 88-7179-383-8 - EAN13: 9788871793832

Soggetto: Fotografia,Teatro,Tessuti (Arazzi, Tappeti, Ricami)

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Italia

Extra: Affreschi

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.65 kg


"L'idea di Teatri preziosi e stravaganti nacque in una biblioteca, durante una ricerca di notizie sul libro I Teatri di Benedetto Croce. L'elenco di Croce si riferisce ai teatri (borbonici) sorti sino al 1863 in Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia. Io e Michele Roberto avevamo da poco ultimato il libro Teatri di Puglia edito da Adda, così iniziammo a fare nuove ricerche. Durante il mio passato di attrice, avevo visitato qualcuno di questi teatri, mentre altri mi risultavano ancora del tutto sconosciuti. Telefonammo ai Comuni di riferimento per raccogliere informazioni: alcuni teatri erano diventati dei supermercati, altri dei cinema, altri ancora erano stati ormai demoliti, oppure chiusi o erano lì lì per esserlo.
Si sviluppò in noi un interesse sempre crescente di conoscere e fotografare questi teatri superstiti o trasformati, che per noi iniziavano già a essere così preziosi e stravaganti.
Il teatro "sospeso" di Brindisi lo avevamo già immortalato nella pubblicazione dedicata ai Teatri di Puglia.Durante una mostra fotografica scoprimmo il teatro nella rocca di Sassocorvaro. I teatri che questa volta attiravano la nostra attenzione non facevano certamente parte dell'elenco che ogni Comune ci proponeva. In un libro sui Teatri del Piemonte e della Liguria scovammo il teatro di Albisola: riuscire a fotografarlo fu davvero un'impresa. Gigi Proietti, al quale avevo parlato di questo progetto, mi indicò il teatro San Filippo dell'Aquila. Quest'ultimo, sorto nel 1600 come chiesa, è diventato un teatro solo negli ultimi dieci anni. Alcuni amici, reduci da una vacanza a Madonna di Campiglio, ci informarono dell'esistenza di un teatrino in un hotel. Su una rivista italiana erano state pubblicate alcune immagini della Scarzuola di Buzzi, fotografata da Renzo Piano. Nell'immagine si notava un agglomerato monumentale quasi fiabesco, ma non era chiaro di cosa si trattasse. Dalla lettura dell'articolo scoprimmo che all'interno della Scarzuola vi erano ben nove teatri. In questo caso le ricerche furono veramente faticose: sapevamo solo che la nostra destinazione sarebbe stata l'Umbria. Nessuno, presso i comuni di Spoleto, Orvieto, Terni, sembrava conoscere questo luogo. Fummo costretti a interpellare una personalità ecclesiastica del luogo, che ci mise in contatto con un architetto, il quale a sua volta ci presentò il proprietario. Finalmente avevamo ottenuto il permesso di scattare le nostre fotografie. La Scarzuola si trova a Montegiove, in provincia di Orvieto. Arrivati in questo paese, chiedemmo informazioni su come raggiungerla. Nessuno sapeva nulla: chi ci indirizzò al castello, chi in una casa di campagna in costruzione. Qualcuno ci indicò un bosco. Cosa fare? Proseguimmo fuori dal paese e trovammo una casetta semplice, busso e una signora ci indirizza verso uno sterrato di sei chilometri. Eravamo increduli. Alla fine avvistammo una cinta muraria con un portone in legno, nessun campanello, ma solo un battente antico. Dopo ripetuti colpi, entrammo finalmente in questo luogo, magico come nessun altro mai visto prima. Questa ricerca è stata la più avventurosa e difficile ma anche la più appassionante. Ultimo in ordine cronologico nel nostro percorso, da noi fotografato di recente, è il "teatro di Reggia" nella Villa Reale di Monza.
I "Teatri preziosi e stravaganti" hanno debuttato nel 1999, al Festival di Martina Franca, grazie a Franco Punzi, sovrintendente del festival, in una mostra itinerante che ha riscosso grande successo di critica e di pubblico".
Liliana Chiari


Nata a Brenzone (Verona), Liliana Chiari consegue gli studi a Milano, città in cui risiede e lavora nel campo del giornalismo e delle pubbliche relazioni. Come attrice recita accanto ad alcuni dei più grandi nomi dello spettacolo (Carlo Dapporto, Erminio Macario, Nino Taranto, Tino Buazzelli, Tino Scotti, Piero Mazzarella, Sandro Massimini, Gigi Proietti e Federico Fellini) e per quattro stagioni consecutive prende parte agli spettacoli della Compagnia italiana di Operette. Come autrice firma diverse riduzioni teatrali di testi classici. attualmente collabora come giornalista alle rubriche di salute e benessere di diverse riviste nazionali.

Nato a Molfetta, Michele Roberto vive e lavora tra Bari e Milano. Chirurgo plastico e docente presso la facoltà di Medicina, coltiva da tempo l'interesse per la fotografia nella doppia veste di autore e di collezionista, con una particolare predilezione per i temi legati all'ambiente e ai beni culturali.
Tra i suoi lavori più importanti ricordiamo la mostra "New York" (Milano, Diaframma, 1997; Galleria Bonomo, 1998), una rassegna dedicata alla città di Bari (Castello Svevo, 1999) e una personale sui lavori di restauro della basilica di San Nicola (Castello Svevo, 2000). Un secondo campo di interesse è rivolto alle architetture teatrali: in questo ambito pubblica nel 1993 Teatri di Puglia e nel 2002 Il rosso e l'oro, volume in cui documenta, in collaborazione con la Sovrintendenza per i Beni culturali di Puglia, le fasi di restauro del Teatro Petruzzelli. è presidente dell'associazione culturale "La Corte - Fotografia e Ricerca".

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