La fortuna dei primitivi a Bologna nel secolo dei Lumi. Il Medioevo del Settecento fra erudizione, collezionismo e conservazione
BUP - Bononia University Press
Bologna, 2013; br., pp. 212, 30 tavv. col., cm 17x24.
ISBN: 88-7395-789-7
- EAN13: 9788873957898
Soggetto: Collezioni,Collezionismo (Bambole, Chiavi, Giocattoli),Pittura,Saggi (Arte o Architettura),Saggi e Studi sull'antichità
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Luoghi: Emilia Romagna
Extra: Arte Bizantina
Testo in:
Peso: 0 kg
A Bologna, forse più che in altre realtà italiane, la riscoperta settecentesca dei primitivi prese forma in un orizzonte culturale decisamente favorevole. L'attenzione storica, conoscitiva e conservativa prestata a partire dalla prima metà del Secolo dei Lumi ai polittici e agli affreschi medievali da parte di Giampietro Zanotti, Francesco Algarotti, Luigi Crespi, Carlo e Gian Ludovico Bianconi, Marcello Oretti e da altri protagonisti dell'ambiente accademico e intellettuale felsineo, fonda sì sui precedenti civico-devozionali e campanilistici di Ovidio Montalbani, Francesco Cavazzoni e in particolare del conte Carlo Cesare Malvasia, ma discende inevitabilmente dalle nuove riflessioni di matrice muratoriana della cultura degli scienziati, degli eruditi e degli artisti che per volontà del generale Luigi Ferdinando Marsili diedero vita all'Istituto delle Scienze e delle Arti di Bologna. Nella seconda città dello Stato Pontificio saranno proprio quegli illustri uomini di cultura, di storia ed intelletto ad aprire alla conoscenza e alla riscoperta del medioevo artistico locale e dunque a un primo collezionismo delle tavole dei padri fondatori della scuola pittorica felsinea che andrà a concretizzarsi negli appartamenti della borghesia più colta, nelle più celebri quadrerie nobiliari della città, ma soprattutto fra le mura dell'istituzione marsiliana.