Parola di scienza. Il terremoto dell'Aquila e la Commissione Grandi Rischi. Un'analisi antropologica
DeriveApprodi
Roma, 2013; br., pp. 188, cm 11x20.
(DeriveApprodi. 110).
collana: DeriveApprodi
ISBN: 88-6548-065-3
- EAN13: 9788865480656
Periodo: 1960- Contemporaneo
Luoghi: Lazio
Testo in:
Peso: 0.2 kg
"La vicenda aquilana più che mai mostra una situazione in cui un apparato scientifico, attraverso la pretesa di porsi come produttore di modelli di conoscenza oggettiva, degenera in uno schema di produzione di apparenze, di costrutti ideologici dove il senso delle descrizioni non deriva più dalle circostanze concrete; dove si passa da un proposito di produrre modelli che descrivano la realtà alla finalità di imporre modelli che producono la realtà. Così si rivela la presenza di una catena di comando che, per calarsi dalla politica fino alla popolazione, ha bisogno di passare per la scienza al fine di accreditarsi. Tutto ciò rimanda a un tentativo di disciplinare l'esistenza delle persone attraverso la produzione di significati che vengono imposti per opprimere la produzione di significati collettivi derivante dall'uso quotidiano del linguaggio, in un tentativo reiterato di dominio del simbolico sul reale. Un'impostura che penetrando negli interstizi della nuda vita - tra le decisioni delle famiglie aquilane che di fronte alle scosse si chiesero se dargli senso con la paura e il ricordo di prescrizioni tradizionali o impacchettarle nelle diagnosi degli esperti - rivela una implicita strategia di 'biopolitica dell'emergenza'. Sullo sfondo di questo scenario, lo scienziato assoggettato alla politica, nel momento in cui si trasforma da mediatore di emancipazione e di salvezza a mediatore di dominio e di oblio, si rivela infine come essere miserabile..."