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Sharenting. I dilemmi della condivisione e la costruzione sociale della «buona genitorialità digitale»

Franco Angeli

Milano, 2022; br., pp. 160.
(Media Cultura. 1097).

collana: Media Cultura

ISBN: 88-351-3877-9 - EAN13: 9788835138778

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.28 kg


Lo sharenting è un fenomeno diffuso e normalizzato, la cui cifra innovativa risiede nella possibilità di valicare i tradizionali confini spazio-temporali della comunicazione interpersonale per creare tracce online della propria vita familiare e dei figli. Benché la vulgata comune abbia ritratto i genitori come ingenui e irrispettosi della privacy dei figli, un'analisi più approfondita mostra come tale pratica e i dilemmi da essa derivanti divengano un problema con cui fare i conti nell'ecosistema domestico digitale. Il neologismo sharenting funge da termine ombrello di una pratica mediale che indica la condivisione di foto, video e rappresentazioni di varia natura da parte di un genitore della propria genitorialità e/o dei propri figli. Tanto il discorso dei media quanto la letteratura scientifica sull'argomento hanno spesso sottolineato i possibili rischi derivanti da tale condotta, riguardanti generalmente una compromissione della privacy del nucleo familiare, l'espropriazione di agency rappresentativa dei minori nel caso in cui questi siano ancora troppo piccoli per posizionarsi in merito, finanche un possibile "rapimento digitale" degli stessi. Diverse testate giornalistiche hanno poi contribuito a inquadrare il fenomeno costruendo una narrativa colpevolizzante che ritrae i genitori quali soggetti irresponsabili e irrispettosi. Alcune ricerche, tuttavia, hanno sottolineato come lo sharenting sia invece una pratica mediale cui molti genitori aderiscono con non poche remore e ponendosi interrogativi in merito alla legittimità della stessa. Condividere o non condividere, dunque? Se sì, come farlo? Quando? Dove? Sono solo alcune delle domande che danno voce ai dilemmi digitali vissuti soprattutto dalle madri alle prese con una prassi tanto data per scontata, quanto priva di modelli pedagogici e culturali pregressi cui fare riferimento. La ricerca presentata nel volume indaga il discorso sullo sharenting così come socialmente costruito dai media e dai genitori stessi. L'ipotesi è che il primo di questi discorsi, dai toni spesso colpevolizzanti, rischi di proporre una lettura essenzialista del fenomeno, controbilanciata invece dall'esistenza di una gamma di dilemmi digitali di cui gli stessi genitori si fanno portavoce e che, se canalizzati, possono aprire occasioni di riflessività e apprendimento informale. Usando la rete come contesto di studio l'obiettivo è quello di leggere il complesso tema della digitalizzazione della vita familiare, di cui lo sharenting è uno dei tanti esempi possibili, provando ad andare oltre la superficie del fenomeno.

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