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La bancarotta del capitale e la nuova società. Nel laboratorio di Marx per uscire dalla crisi

Editori Riuniti

Roma, 2012; br., pp. 185, cm 15x21.
(Politica & Società).

collana: Politica & Società

ISBN: 88-6473-080-X - EAN13: 9788864730806

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.267 kg


La crisi finanziaria è la manifestazione drammatica della crisi di un'intera civiltà, l'esito dell'insostenibilità - antropologica, sociale, ambientale di un modo di produzione ormai declinante, che considera gli esseri umani una pura variabile del capitale globale. Torna all'attenzione la proprietà capitalista, il presupposto tacito dato per scontato, che ha elevato una ristretta cerchia di proprietari universali al rango di una onnipotente entità sovrastante, gli insindacabili "mercati" cui tutti debbono inchinarsi. Compresi gli Stati dell'Europa, dove risorgono vecchie tentazioni egemoniche e pericolosi nazionalismi. Come se ne esce? Non c'è prospettiva di un reale cambiamento senza la lotta per una civiltà più avanzata, in cui l'economia sia al servizio dell'uomo e non viceversa. La Costituzione della Repubblica italiana, che fonda sul lavoro le premesse dell'uguaglianza e della libertà, apre le porte a una società di tipo nuovo cui anche i movimenti per i beni comuni alludono. Una possibilità che diventa effettiva a una condizione: che coloro i quali subiscono le conseguenze distruttive della crisi, in primo luogo i lavoratori dipendenti uomini e donne, in tutte le loro figure ed espressioni, si uniscano in un'ampia ed efficiente coalizione politica.

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