Stefano Da Putignano. "Virtuoso" Scultore del Rinascimento
Mario Adda Editore
Bari, 2020; br., pp. 230, ill. col., cm 24x28.
ISBN: 88-6717-496-7
- EAN13: 9788867174966
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Scultura,Scultura e Arti Decorative - Monografie
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Testo in:
Peso: 1.24 kg
Il volume rappresenta un'accurata rivisitazione critica della personalità artistica di Stefano Pugliese da Putignano (1470 c.-dopo il 1538), il più noto e prolifico fra gli scultori pugliesi attivi tra Quattro e Cinquecento, e segue, a trent'anni esatti di distanza, il volume sullo stesso argomento della stessa autrice edito nel 1990. La necessità di dedicare allo scultore un nuovo, più aggiornato e approfondito studio, accompagnato da un pregevole apparato iconografico in buona parte realizzato per l'occasione e finalizzato a favorire una più vasta conoscenza della sua arte presso il pubblico degli studiosi e degli appassionati, nasce dalla presa d'atto dei grandi passi in avanti compiuti dagli studi sulla scultura rinascimentale pugliese dal 1990 ad oggi, che hanno consentito di distinguere chiaramente la personalità artistica di Stefano rispetto a quella di altri scultori coevi con i quali era stato spesso confuso in passato. Il grande numero di restauri che hanno interessato le opere di Stefano da Putignano negli ultimi anni permettono inoltre di valutare meglio le sue qualità di "virtuoso" scultore, aggettivo con cui l'artista viene definito in una fonte settecentesca. Il volume ripercorre la storia critica dello scultore e tratteggia ampiamente l'ambiente storico e storico-artistico in cui egli si trovò ad operare, proponendo nuove, inedite direzioni d'indagine sulla sua formazione, avvenuta in loco e presumibilmente perfezionata in area lombarda, e prendendo in esame l'intero corpus delle sue opere, costituito da oltre un centinaio di sculture in pietra scolpita e vivacemente policromata sparse in un territorio molto vasto, che va dalla Terra di Bari alle attuali province di Brindisi, Lecce, Taranto e Matera (quest'ultima sino al 1663 parte integrante della "Terra d'Otranto").