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L'anatra mandarina e altri scritti

Franco Angeli

Milano, 2007; br., pp. 208.
(Critica Letteraria e Linguistica. 54).

collana: Critica Letteraria e Linguistica

ISBN: 88-464-9077-0 - EAN13: 9788846490773

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.36 kg


Nato nel 1914 a Serrapetrona, defilato paese appenninico in provincia di Macerata, da una famiglia della piccola bor-ghesia locale, Claudio Claudi compiuti gli studi liceali a Perugia era familiarmente destinato a frequentare la locale Fa-coltà di Farmacia, ma l'incontro con il professor Gaetano Chiavacci (natìo di Sanseverino e prossimo vicedirettore della Normale di Pisa) cambiò il suo destino. Chiavacci parlò col padre di Claudio convincendolo a lasciare che il figlio af-frontasse l'esame di accesso alla prestigiosa Scuola; male che fosse andata, sarebbe diventato farmacista e avrebbe af-fiancato il padre nella gestione della locale farmacia di Serrapetrona. Claudi, vinto il concorso da convittore interno per la classe di lettere, entrò alla Normale nel novembre 1932, legandosi di salda amicizia con Dessì e Marletta.
Appena cinque mesi dopo tuttavia, ammesso di aver partecipato in notturna alla celebrazione di goliardici funerali della libertà, veniva espulso assieme a Salani, Fradelli, Lo Bue, Pedrini. Passato all'Università di Firenze, frequentò assidua-mente "Le Giubbe Rosse" in compagnia costante di Mario Luzi, Alfonso Gatto e Sergio Baldi. Legato sentimentalmen-te a Imelde Della Valle (successivamente docente di Sanscrito all'Università di Philadelphia), suo tramite tornò in con-tatto con Aldo Capitini già frequentato a Perugia, rimosso anch'egli dalla Normale, dal ruolo di segretario-economo, per aver rifiutato la tessera del Pnf. Chiamato alle armi nel 1937-38, Claudi frequentò il corso allievi ufficiali di Salerno, poi a Macerata ebbe una prima supplenza al Liceo, ma incomprensioni e polemiche con le locali autorità religiose (con relativi esposti ed eco ministeriali) lo costringeranno ad abbandonare la via appena intrapresa dell'insegnamento. Fu un vero periodo di crisi nervosa e fisica. Ammalatosi gravemente sarebbe stato ricoverato in Valtellina, per poi far ritorno, a guerra in corso, a Serrapetrona.
Dopo la guerra raggiunse parte della famiglia trasferitasi a Roma. Anni di disagio e l'impossibilità pratica di riprendere non solo l'insegnamento ma qualsiasi attività a causa del protrarsi della sue precarie condizioni di salute, ne determina-rono un isolamento psicologico grave e costante, rotto appena dalla cura familiare e dall'attenzione dei sopravvissuti rapporti con gli antichi amici cultori di poesia. Morì nel 1959 dopo anni di sofferenze e malattia, testimoniati nell'amarezza dei racconti e nel lirismo delle sue poesie.
Con questo volume, fortemente voluto dal fratello Vittorio, autentico esempio di mecenatismo culturale e patrocinato dalla Fondazione Claudio Claudi (destinata a sostenere iniziative nel campo della letteratura e dell'arte) inizia la pubbli-cazione delle opere edite e inedite.

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