La bella primavera. Antifascisti e partigiani varesini che lottarono e morirono per la libertà di tutti
Macchione Editore
Varese, 2022; br., pp. 440, ill., cm 17x24.
ISBN: 88-6570-745-3
- EAN13: 9788865707456
Soggetto: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,Saggi Storici,Società e Tradizioni
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia,Lombardia
Testo in:
Peso: 0.95 kg
È di Liliana la firma apposta da una ragazza tredicenne sul registro d'ingresso del carcere dei Miogni a Varese il 10 dicembre 1943 alle ore 11: una grafia nitida, consapevole, quasi volesse dare testimonianza di sé alla Storia e che già rivelava quella forza d'animo, quella ricchezza d'ideali che l'hanno sempre contraddistinta. Sullo stesso foglio ci sono la scheda e la firma di suo padre Alberto assieme a cui era stata arrestata tre giorni prima, il 7 dicembre, al valico di Saltrio, come documentato dagli stessi tedeschi nel "Chronik", il loro diario di guerra, da me fatto tradurre e pubblicato nel 2017: "Varese 1943 nel diario della guardia di frontiera tedesca" (a cura di Chiara Zangarini). È significativo che accanto alla voce "proveniente da" sia stata annotata dal maresciallo Giuseppe Piazzolla, comandante del carcere, una sola, magica e universale, parola: "libertà". Certo, nel linguaggio burocratico ciò stava a significare che non provenivano da altre patrie galere e condanne, ma in quelle circostanze "libertà" assumeva un valore emblematico che travalicava lo spazio e il tempo, testimoniando sulla pelle viva l'orrore della dittatura nazifascista.