Le «radici cristiane» della globalizzazione
Roma, 2015; br., pp. 140.
(La Critica. 3).
collana: La Critica
ISBN: 88-97931-56-1
- EAN13: 9788897931560
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Peso: 0.67 kg
Vi sono diversi modi di definire la globalizzazione: quello, ad esempio, di una "società in rete" economico-finanziaria e comunicazionale-digitale o quello di una società planetaria in cui l'1% della popolazione detiene il 40% della ricchezza totale. Ciò che queste saggio a due mani vuole sottolineare è l'aspetto culturale-antropologico. Dietro e dentro un mondo unificato dalla tecnologia asservita ad un gigantesco supermercato, si annida una concezione mercantile-mercatista dell'uomo, come tipico esponente dello scambio di prodotti - anche e spesso speculativi - di servizi e di informazioni. In questo modello di sviluppo, esteso a tutto il pianeta, i diritti dell'uomo si sono risolti sempre più nei diritti dell'azionista e del consumatore, in balia, peraltro, delle macro-corporazioni informatiche. In questo scambio ciò che viene trasmesso è, tuttavia, la cultura di quell' "Occidente" euro-atlantico che dal primo capitalismo del secolo XVII è approdato al tardo-capitalismo dei secoli XX - il "secolo delle ideologie" - e XXI - celebrato all'insegna della "fine delle ideologie"-, sulle ali di una scienza e di una tecnica la cui egemonia si è estensivamente ed invasivamente affermata, come sapere e come prassi, nello stesso costume e vissuto quotidiano. Un patrimonio culturale e una concezione dell'uomo e del mondo che affonda le sue radici remote nell'humus greco-romano assimilato dal cristianesimo.