Le Olimpiadi dei Nazisti. Berlino 1936
Corbaccio
Traduzione di M. Sartori.
Milano, 2009; ril., pp. 494, ill., cm 14,5x21.
(Collana Storica).
collana: Collana Storica
ISBN: 88-7972-967-5
- EAN13: 9788879729673
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Europa
Testo in:
Peso: 0.514 kg
Adolf Hitler non aveva abitudini sportive, ma dopo la conquista del potere nel 1933, non tardò a intuire che i Giochi olimpici di Berlino, programmati per il 1936, si sarebbero prestati a una grande operazione di regime. Occorreva esibire al mondo le straordinarie capacità organizzative della Germania. E occorreva soprattutto proclamare concretamente la validità dei principi razziali a cui il regime intendeva ispirarsi. Lo sforzo organizzativo fu rigoroso e scrupoloso. I tecnici del Comitato olimpico tedesco prepararono minuziosamente il trasferimento della fiamma olimpica dalla Grecia a Berlino. Il problema non era soltanto logistico. Si voleva gettare un ponte tra la Germania e l'Antica Grecia, dare una base storica e spirituale al neopaganesimo che sarebbe stato da quel momento la vera religione del Reich. I Giochi furono sin dall'inizio una festa politica, sceneggiata e orchestrata in funzione delle ambizioni e della strategia della Germania di Hitler. L'apparizione della televisione negli stadi (quattordici unità mobili create da Telefunken e DaimlerBenz per venticinque sale di spettacolo) consolidò l'immagine della Germania come potenza scientifica e tecnologica. Questo libro non è soltanto una storia dei Giochi di Berlino. È anche storia del movimento olimpico, della sua evoluzione, del contesto politico internazionale in cui le Olimpiadi del 1936 furono realizzate, del modo in cui quell'evento è ricordato nella Germania d'oggi.