Mon cher ami. Gabriele d'Annunzio e l'esilio francesce (1910-1915)
Edizioni Solfanelli
Chieti, 2015; br., pp. 232, ill. b/n, cm 14x20,5.
(Faretra. 47).
collana: Faretra
ISBN: 88-7497-912-6
- EAN13: 9788874979127
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.55 kg
Gabriele d'Annunzio ebbe una personalità complessa e controversa, difficile da comprendere in un giudizio sommario, come quello di Benedetto Croce, che ne compendiava l'esistenza in "vita delle cacce, delle corse, dei salotti, l'amore dello sport e lo sport dell'amore". Più significativo è il titolo dell'opera francese di Marinetti: "Les dieux s'en vont, D'Annunzio reste". E fu il periodo francese (quello del cosiddetto esilio ad Arcachon) che esaltò molti aspetti, artistici e umani, dello scrittore europeo. Nel testo si trattano le imprese letterarie e teatrali d'oltralpe (in particolare Le Martyre de Saint Sébastien, quattromila versi in francese arcaico), e quindi la sfida linguistica di "uno scrittore d'ottima tempra paesana che si compiacque d'essere chiamato dai raccoglitori di resina delle Lande solitarie l'Italien" e "mon cher ami" dal grande Claude Debussy. Ma, per averne un ritratto completo, si analizzano anche gli aspetti più vari e curiosi della sua esistenza "inimitabile": raffinato amatore, dandy profumato, amante dei cavalli e dei cani...