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Da grande farò l'archeologo. Conticello racconta. Ricordi e fantasia fra Roma e Palermo

Gangemi Editore

Roma, 2010; br., pp. 400, ill., cm 17,5x24,5.
(Arti Visive, Architettura e Urbanistica).

collana: Arti Visive, Architettura e Urbanistica

ISBN: 88-492-1941-5 - EAN13: 9788849219418

Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Saggi e Studi sull'antichità,Società e Tradizioni

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.125 kg


Andrea, nel lontano 1932, affinchè il figlio Biagio nascesse siciliano, mandò la moglie a partorire a Palermo, nonostante vivessero a Milano per lavoro. Da questa città si trasferirono a Roma nel 1935 per poi approdare definitivamente nella loro terra natìa molti anni dopo, spinti da una grave malattia di Andrea. Biagio descrive le difficoltà di un periodo di guerra e di dopoguerra, vissute nel quartiere di Monteverde Vecchio a Roma, dove ognuno si arrangiava come poteva, tra il contrabbando di sigarette o di qualsivoglia merce. Mentre le truppe tedesche lasciavano Roma verso nord, lungo la Via Aurelia, quelle americane entravano dalla Via Appia, passando sotto l'Arco di Costantino, come avevano fatto gli antichi romani con le truppe al seguito del Generale vittorioso. Erano anni sì brutti, ma col senno del poi si apprezzò quel sentimento di solidarietà e di altruismo che man mano che gli anni passavano, andava scemando sempre di più. È proprio vero che più si vive in povertà e più ci si vuole bene! In Sicilia, Biagio si accostò, facendola parte di sé, a quella Cultura che dapprima aveva disprezzata per il suo dialetto, per il suo modo di rapportarsi con le ragazze, per il suo mercato della Vuccirìa, ove si vendeva di tutto, compresi i cibi cotti che, a fine giornata, si regalavano ai poveri con il colletto della camicia liso. In questa terra, Biagio scoprì l'uso dell'olio di oliva che, quando era a Roma, pensava fosse solo un combustibile per non fare attaccare il cibo alle padelle. È stato proprio duro il tempo della guerra! Fanno parte dei ricordi di Biagio, il Cuntista, il Cantastorie, l'Acquajolo, il Dottore del Brodo, l'Antica Focacceria S. Francesco, il Circolo della Vela, il Circolo del Banco di Sicilia e...l'intera sicilitudine, lodata già ai tempi di Platone e, tra gli altri, dal poeta arabo di Sicilia Ibn Hamdìs. Biagio, a Palermo frequentò il Liceo Classico, l'Università e, dopo la Laurea, lasciò per la prima volta il suo Paese, partendo per la Grecia, destinazione Atene, ove frequentò la Scuola Archeologica Italiana.

Con presentazione di Claudio Strinati

Baldassare Conticello è nato a Palermo il 20 luglio 1932 e si è laureato con 110/110 cum laude con il Prof. Achille Adriani, nella sua città, il 2 novembre 1955, con una Tesi sul Ritratto Greco-Egizio di epoca Tolemaica. Ha frequentato nel 1956 la Scuola Archeologica Italiana di Atene, la cui esperienza ha descritto nella sua prima opera di narrativa Scuola d'archeologo, pubblicata nel 2005 dalla Casa Editrice "L'ERMA" di Bretschneider. Negli anni 1957-1958 ha frequentato la Scuola Nazionale di Archeologia dell'Università di Roma, allora unica in Italia. È entrato nel 1958 nell'Amministrazione per le Antichità e Belle Arti, prestando servizio presso il Museo Preistorico-Etnografico L. Pigorini e, dal 1959 al 1978, presso la Soprintendenza alle Antichità di Roma I, poi del Lazio. Ha diretto il Museo Nazionale Romano delle Terme, la Provincia di Latina e, dopo il 1963, anche il territorio di Sperlonga, sistemandone il Museo, restaurando le sculture ivi conservate e pubblicando la Editio Princeps dei materiali. Ha allestito il Museo di Terracina, pubblicando la guida della cittadina. Ha allestito gli Antiquaria di Formia e di Minturno. Ha partecipato alla campagna preliminare per lo scavo di Himera in Sicilia (1965-1966). Ha scavato in Grecia, a Phaistos nell'isola di Creta ed a Sabratha in Libia (1964-1968). Dal 1982 al 1984 ha diretto l'Ufficio Esportazione Opere di Archeologia ed Arte di Roma. Dal 1984 al 1994 è stato Soprintendente Archeologo di Pompei, attuandovi importanti esperimenti di scavo e di restauro, tra cui quelli condotti nella Casa dei Casti Amanti, da lui identificata e così chiamata. Primo fra tutti ad associare l'informatica e le scienze esatte all'Archeologia. Ha collaborato alla realizzazione di un CD-I con l'Università di Lovanio in Belgio. Ha realizzato, per conto della Presidenza del Consiglio, un VHS dal titolo: Il sogno di Pompei. Ha ideato, realizzato ed inaugurato il primo Laboratorio di Ricerche presso la Soprintendenza, con fondi a lui attribuiti dal CNR. Ha creato e diretto a Pompei due collane di volumi: una di Monografie (10) e l'altra di Cataloghi (5). Ha allestito 18 Mostre con Catalogo. Ha creato e diretta la Rivista di Studi Pompeiani, firmandone i primi sei volumi. Nel 1995 è stato chiamato presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali come Ispettore Centrale Tecnico. Dal 1999 al 2008 ha insegnato Archeologia e Storia dell'Arte Greca e Romana, in un Master presso l'Università LUMSA di Roma. L'autore, durante la sua carriera professionale, ha scritto più di 150 articoli e saggi, ampiamente riportati nel suo curriculum vitae. Tra gli ultimi, nel 2008, uno studio: Come nacque l'Odissea di Marmo, edito in occasione dei 50 anni degli Scavi di Sperlonga nel volume: La Via Litoranea Flacca 1956-2008 e Storia di una grande scoperta archeologica, l'Antro di Tiberio a Sperlonga, in occasione della Mostra dei disegni di Vittorio Moriello. Nel 2009 ha pubblicato i risultati degli scavi di Sabratha nella Rivista: Quaderni di Archeologia della Libya n. 20.

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