A Salerno
Giulio Perrone Editore
Roma, 2022; br., pp. 284, cm 12x24.
(Passaggi di Dogana).
collana: Passaggi di Dogana
ISBN: 88-6004-653-X
- EAN13: 9788860046536
Soggetto: Cultura del Viaggio
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Campania
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Salerno ha un'ansia da prestazione che la logora. Vive costantemente in bilico tra l'ambizione di diventare una metropoli e il desiderio di mantenere i privilegi di provincia. Per troppo tempo, è stata la città di scorta. Poi si è ribellata, si è rifatta il trucco e adesso si concede ma con parsimonia. Proprio come il suo patrono, San Matteo, Salerno è una città a due facce. Dietro le Luci d'Artista, nasconde i carichi di droga che arrivano nel porto. É la città dello struscio al Corso, delle giornate al sole a Lungomare e delle puttane sulla Litoranea. Chi è emigrato qui, ha mantenuto l'identità della provincia. Pubblicamente sbandiera la sua salernitanità, ma quando torna a casa mangia il cibo che ha portato dal Cilento, parla il dialetto lucano dei suoi nonni. Salerno non sa ancora se vuol essere la più settentrionale delle città del Sud o la più meridionale delle città del Nord. Ha una storia antica di cui è rimasta poca traccia e un'architettura moderna di cui ha ancora poca consapevolezza. Salerno ha una psicologia complessa: è il posto che a vent'anni si cerca a tutti i costi di lasciare e a quaranta non si vede l'ora di riavere.