E Quindi Uscimmo a Riveder le Stelle. Interpretazione di Versi Scelta delle Divina Commedia
Società Editrice Il Ponte Vecchio
Cesena, 2014; ril., pp. 200, ill. b/n.
(Lyceum. 45).
collana: Lyceum
ISBN: 88-6541-394-8
- EAN13: 9788865413944
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Testo in:
Peso: 0.96 kg
Pochi individui privilegiati riescono a misurare nella loro esperienza terrena la vertigine che separa la dimensione umana - effimera e precaria da quella divina - assoluta ed eterna. Il poeta è uno di questi eletti. Dante, il Sommo Poeta, è probabilmente il vertice di questa cerchia di prescelti. L'artista di ogni tempo, dotato di una più elevata sensibilità rispetto ai suoi contemporanei, è in grado di rivelare meglio degli altri uomini ciò che ciascuno sente, ma che nessun altro riesce a esprimere. E quanto più riuscirà a penetrare i torbidi recessi della coscienza, tanto più assolverà al suo compito profetico di depositario dei sentimenti e dei valori universali dell'umanità che rappresenta. L'argomento della mia poesia, e credo di ogni possibile poesia - scrive Montale - è la condizione umana in sé considerata. La Divina Commedia è il dipinto più emblematico, sconvolgente e vero di questa nostra condizione. "Per aspera ad astra". Attraverso le difficoltà, verso le stelle. Dobbiamo ricordarci di pensare bene per vivere meglio: la vita è la capacità di agire secondo la facoltà di desiderare.