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Il cerchio e l'ellisse. Husserl e il darsi delle cose

Rubbettino Editore

Soveria Mannelli, 2007; br., pp. 191, ill., cm 14,5x22,5.
(Saggi. Fenomenologia e Filosofia dell'Esperienza).

collana: Saggi. Fenomenologia e Filosofia dell'Esperienza

ISBN: 88-498-1791-6 - EAN13: 9788849817911

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.29 kg


L'epoca moderna si apre richiamandosi al principio di soggettività. Tutto ciò che appare deve manifestarsi a un soggetto. E tuttavia, proprio questa riconduzione al soggetto finisce per dissolvere la nozione stessa di razionalità, in quanto il reale e l'oggettivo (le cose) vengono confuse con gli atti soggettivi in cui si manifestano. Così, il mondo stesso e le cose del mondo divengono eventi mentali, qualcosa che accade "dentro" la coscienza. In questo libro, a partire da una lettura del percorso filosofico husserliano, ci si interroga sulle ragioni che hanno prodotto questo tipo di deriva, e si indica che, nel padre fondatore della modernità, in Descartes, non vi è una riduzione alla coscienza, ma una riduzione della coscienza, e dunque che la sua nozione di evidenza si installa sulla rimozione della manifestatività delle cose. Vengono così reinterpretati e rivisitati, a partire da Husserl, le nozioni fondamentali della filosofia moderna: sensazione, evidenza, datità, trascendentale, soggettività, immanenza, trascendenza, idealismo, realtà, seguendo però sempre come traccia l'idea secondo cui se il reale si costituisce in una coscienza questo non significa che la coscienza lo costruisca, ma, più semplicemente, che essa è il luogo dell'accogliere, in cui il reale si annuncia.

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