La libertà di essere se stessi. Il giudice interiore e il conflitto tra dovere ed essere
Tecniche Nuove
Milano, 2013; br., pp. XI-203, cm 13,5x20,5.
(Nuovi Equilibri).
collana: Nuovi Equilibri
ISBN: 88-481-2866-1
- EAN13: 9788848128667
Testo in:
Peso: 0.244 kg
La comprensione dell'onnipresenza del Giudice interiore, sia personale sia come "grande fratello" collettivo, si è diffusa enormemente. Sembra ormai quasi accettata universalmente la presenza di questa struttura interna di controllo e sopravvivenza e degli effetti a dir poco ambivalenti che essa produce. Ciò non vuol dire che il riconoscimento diffuso e la comprensione (meno diffusa) di questa struttura psicosomatica si trasformino immediatamente in una diversa maniera di rapportarsi a se stessi e agli altri meno basata su giudizi e pregiudizi. "La libertà di essere se stessi" spiega chiaramente che non e sufficiente capire intellettualmente la portata degli effetti limitanti e distruttivi del Giudice interiore, ma come sia assolutamente necessaria una pratica costante di attenzione nella vita di ogni giorno. Ciò significa imparare a riconoscere le emozioni e i sentimenti legati all'attività di giudizio, le tensioni fisiche che li accompagnano, le paure, il senso di colpa, le vergogne, la frustrazione. Significa anche integrare interiormente questa comprensione e conoscenza di sé, e di conseguenza familiare i propri comportamenti, i modi di agire, il linguaggio stesso, in modo da cominciare a sostenere in noi stessi e nel mondo intorno a noi una visione e una pratica basate non sul conflitto e la divisione ma su cooperazione e solidarietà e il riconoscimento profondo della ricchezza della diversità.