Aloe e Ascorbato di Potassio. Dono degli Dei
Costantino Mazzanobile
LFA Publisher
Caivano, 2024; br., pp. 154.
ISBN: 88-3343-717-5 - EAN13: 9788833437170
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I primi riferimenti all'Aloe risalgono addirittura a 6000 anni fa, nell'antico Egitto, dove troviamo incisioni su pietra con raffigurazioni della pianta.
Presso i faraoni, poi, l'Aloe era considerata la pianta dell'immortalità: veniva coltivata intorno alle piramidi e lungo la strada che portava alla Valle dei Re e costituiva uno dei doni che accompagnavano la cerimonia funebre del faraone per il suo ingresso nel regno dei morti.
Il Papiro di Ebers, datato 1550 a.C., ritrovato nella tomba di Amenofi III, ne documenta le proprietà antinfiammatorie e lenitive: si tratta di un vero e proprio formulario contenente più di 800 preparazioni di origine vegetale e minerale, tra cui figura appunto anche l'Aloe. In realtà esiste un reperto ancora più antico, una tavoletta dei Sumeri risalente al 2200 a.C., considerato il primo documento storico in cui compare l'Aloe come rimedio terapeutico.
Cleopatra e Nefertiti pare la usassero come elisir di bellezza, per le sue proprietà idratanti ed emollienti (famosa è la narrazione giunta fino a noi dei bagni in latte d'asina e succo di aloe).
In Egitto se ne conosceva anche l'uso come lassativo negli enteroclismi.
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