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Ceroli

Federico Motta

Milano, 2003; ril. in cofanetto, pp. 240, ill. b/n e col., cm 29x34.
(Arte Moderna).

collana: Arte Moderna

ISBN: 88-7179-414-1 - EAN13: 9788871794143

Soggetto: Arte del Legno (Cornice, Intaglio, Mobili..),Scultura e Arti Decorative - Monografie

Periodo: 1960- Contemporaneo

Luoghi: Nessun Luogo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 2.876 kg


Per la prima volta con altrettanta chiarezza, l'opera indubbiamente assai originale di scultore di Mario Ceroli (Castelfrentano, 1938) è ripercorsa secondo una visione unitaria, pur nella varietà delle sue manifestazioni, lungo oltre quarant'anni di lavoro. Al di là dello stereotipo che vorrebbe attribuirgli il ruolo di artista del legno, di scultore in legno, nel tempo Ceroli ha utilizzato materiali diversi, anche se con particolare insistenza certamente il legno: dal metallo al vetro, dalla paglia ed arbusti a stracci e cartone. Ma più che l'aspetto materiale, sia legno sia vetro o altro, conta il modo della costruzione linguistica dell'immagine, che parte da un elemento sintetico essenziale dal punto di vista strutturale: la sagoma, il profilo di figura o cosa.
Fondandosi su questi due elementi linguistici e sul legno riconosciuto emblematicamente come materia del possibile, quarant'anni fa Ceroli ha iniziato un'avventura che ha introdotto nella problematica della scultura contemporanea l'evidenza della presenza di un'immagine appunto del tutto essenzializzata, quasi ridotta a "logo", isolata o in folla, attraverso la quale ha creato articolati eventi di spazialità scenica. Sono infatti questi gli elementi con i quali Ceroli, esponente liberamente inventivo e al tempo stesso concretamente legato alla materialità del lavoro, ha sviluppato appunto lungo una quarantina d'anni la capacità della scultura di farsi evento intimamente scenico, in una sua naturale disposizione d'articolazione spaziale. Ciò è stato reso possibile grazie alla particolare condizione di "leggerezza" in cui versava l'avanguardia non soltanto artistica romana degli anni Sessanta (si pensi a Schifano e al primo Pascali).
Attraverso un saggio iniziale, di ricostruzione della particolare "poetica" di Ceroli e di considerazione delle ricorrenze del suo originale linguaggio plastico, e un'analitica lettura dei nuclei significativi del suo lavoro nel tempo, fondata su opere capitali dei vari momenti, e sviluppata in una ventina di capitoli, ampiamente illustrati, il volume offre un'analitica ricostruzione dell'evoluzione della sua ricerca. Dalle prime sagome, fra le quali il famoso Uomo di Leonardo e Adamo ed Eva (1964), alle prime opere ambiente, come Cassa sistina (1966), a le immagini di folla, come Piper o La Cina (1965 e 1966), alle grandi proposizioni ambientali sceniche, quali Progetto per la pace e per la guerra (1969), Battaglia (1978), Quinto Stato (1984), Discorsi platonici sulla geometria (1985-90), La rissa (2001).
Il volume costituisce la migliore e più motivatamente articolata introduzione all'universo di Ceroli, in una costante attenzione ai modi di linguaggio (anche materiologici) messi in atto nelle sue svariate, originali, realizzazioni: attraverso le quali si configura un rapporto con la realtà individuale quanto soprattutto collettiva, fra l'evocativo e l'ironico. Costituisce la prima lettura semiologia di una quarantina d'anni del lavoro di uno dei più noti e originali artisti del secondo XX secolo, non soltanto in Italia che, al di là dei numerosi testi critici generalmente di circostanza, finora mancava.


Enrico Crispolti
Nato nel 1933 a Roma, dove risiede, dal 1984 è professore ordinario di Storia dell'Arte Contemporanea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena, ove dal 1986 al 1998 è stato Direttore della Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte, carica che gli è stata nuovamente conferita a partire dal 2001.
Storico dell'arte del XIX e XX secolo, fra i più noti non soltanto sulla scena europea, e critico militante, ha organizzato numerosissime grandi rassegne, in particolare: Sei pittori italiani dagli anni Quaranta ad oggi. Burri, Cagli, Fontana, Guttuso, Moreni, Morlotti, nella Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Arezzo (1967; con A. Del Guercio); le edizioni della Biennale del metallo e della ceramica, a Gubbio (1973, 1974, 1975); Arp, Aliventi, Viani. L'immaginario organico, al Forte del Belvedere, a Firenze (1992); Quinta e Sesta Biennale d'Arte Sacra, a San Gabriele (1991, 1994); la IX Biennale internazionale di scultura Città di Carrara. Scultura, Architettura, Città / sculpture, architecture, City, a Carrara (1998). Ha inoltre organizzato grandi mostre dedicate al Futurismo, fra cui ricordiamo: Ricostruzione futurista dell'universo (Mole Antonelliana, Torino, 1980), La ceramica futurista da Balla a Tullio d'Albisola (Albisola Marina, Faenza, Trento, 1982-1983), Il Futurismo e la moda (PAC, Milano, 1988), Italiens Moderne. Futurismus und Rationalismus (Museum Friedericianum, Kassel, e IVAM, Valencia, 1990, con L. Caramel), Futurism 1909-1944 (Tokyo, Sapporo, Sendas, Otsu, 1992), I grandi temi del Futurismo (Palazzo Ducale, Genova, 1997-1998, Fondazione Mazzotta, Milano, 1998), Le Futurisme (Fondation Hermitage, Losanna, 1998), Futurismo 1909-1944 (Roma, Palazzo delle Esposizioni, 2001). Nonché la prima grande retrospettiva di Balla (1963), le antologiche o retrospettive di Reggiani (1973), nella Galleria Civica d'Arte Moderna di Torino, di Cagli (Ancona 1980, Napoli 1982, Siena 1984), di Guttuso (Reggio Emilia, Como, Salerno 1983), di Pietro Cascella (Siena 1985), di Dino, Mirko, Afro Basaldella (Udine 1887), di Fillia (Cuneo, 1988), di Prampolini (Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1992), di Francesco Somaini (Accademia di Brera, Milano, 1997), di Lucio Fontana (Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1998; Centenario, Milano, 1999; e Fundaci??ROA, Buenos Aires, 1999). Ha inoltre curato i cataloghi generali delle opere di molti artisti, fra cui Baj (1973), Fontana (1974 e 1986) e Guttuso (1983-1989), e le fondamentali monografie su Cagli (1964), Guerreschi (1968), Mirko (1974), i Basaldella, Dino, Mirko, Afro (1984), Guttuso (1987), Trubbiani (Bora, Bologna, 1990), Fieschi (1999).

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