Concezione strutturale nelle norme tecniche per le costruzioni
Maggioli Editore
Santarcangelo di Romagna, 2008; br., pp. 124, cm 21x29,5.
(Politecnica).
collana: Politecnica
ISBN: 88-387-4333-9
- EAN13: 9788838743337
Soggetto: Edilizia e Materiali
Testo in:
Peso: 0.34 kg
A dispetto del titolo, il libro si rivolge più a chi solo progetta che a chi solo studia le norme. Presuppone una cultura progettistica di tecnico junior e un'infarinatura cantieristica, per esaminare un genere che è considerato per studenti. Normalmente un commento alle norme è un'opera collettiva, vi confluiscono i talenti di prefabbricatori, progettisti, collaudatori, oltre che presidenti di associazioni di categoria, di software house, e produttori di materiali. Quindi l'informazione, resterà utile ma copre solo le questioni fondamentali. È per sua natura divulgativo ed anche l'esperto - e la Commissione di monitoraggio - troverà spunti sempre interessanti. Le piccole sbavature danno conferma che si è dovuto lavorare in fretta. Un vecchio collega scherzosamente ha definito le NTC 2008 come una disciplina in cui nessuno sa di che cosa parlano i normatori, ne se quello che hanno scritto sia vero. "Certamente non è vero lo spettro di risposta, addirittura in zone a bassa sismicità": aggiungeva seriamente. La sismica applicata alle strutture non ha nulla a che fare ne con l'esperimento su modelli in scala, ne con una sua struttura logica, ne con l'idea di causa - effetto (lo smorzamento e la ridondanza strutturale entrano sempre nella valutazione degli effetti). La valutazione degli effetti del terremoto, in una data zona, sugli edifici trae origine direttamente da una osservazione delle strutture dei vecchi monumenti, i cui fenomeni resistenti sono altrettanti svariati e richiedono una acuta attenzione per essere percepiti. Una delle acquisizioni definitive della tecnologia italiana, negli ultimi anni, è stato l'unanime (dai tecnici junior almeno ) riconoscimento dell'efficace controventamento della MA. I geometri del Costarica lo conoscevano da tanto tempo (vedi anche criterio della gerarchia delle fessurazioni - GF -). I migliori progettisti propendono per quella che oggi viene chiamata concezione intuizionistica della sismica, e sotto questo aspetto respingono la tendenza alla eccessiva formalizzazione a priori (preferiscono misure delle prestazioni a posteriori basate su una filosofia prestazionale e di controllo dell'eventuale danno). In parole povere , per essere un bravo progettista non è necessario essere dotato di una abilità fuori del comune nel maneggiare numeri. Un ingegnere junior che lavora in sicurezza con MAPIC, spende la maggior parte del suo tempo a rifinire i dettagli esecutivi (e scrive ben pochi numeri). Nel recupero dell'esistente il progettista tratta principalmente di aspetti qualitativi della struttura, piuttosto che di quelli quantitativi. Gli ingegneri italiani, nei nuovi progetti, sanno difendersi facilmente dai terremoti. Nel recupero dell'esistente, sanno trovare le proprietà di una struttura senza troppo preoccuparsi della sua formale presentazione. Questi progettisti sono infatti, intuizionisti, ma con giudizio (verifica con misure sull'eseguito ed una adeguata duttilità di comportamento nel caso di terremoto violento). In ogni caso la deludente risposta negativa del teorema della impossibilità - TIM - Dell'aggregazione strutturale, ha finito con lo stimolare, più che attenuare la creatività tecnologica. Ma in sismica (come nei prefabbricati ) la risposta ad un problema non fa che sollevare altri problemi, e la tecnologia si svilupperà nel frattempo in parecchie direzioni (neppure minimamente considerate nelle NTC 2008). La decisione di un progettista (iscritto all'Albo) di misurare le prestazioni della struttura a posteriori sull'eseguito (consapevole del danno in caso negativo) spetta a lui e a lui soltanto. Qualsiasi norma tecnica, che ignori questa ovvia premessa (collaudo sperimentale) finisce inevitabilmente per degenerare nel paternalistico e nel grottesco.