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La lingua di Antonio Pucci. Indagini su lessico, sintassi e testualità

Franco Cesati Editore

Firenze, 2022; br., pp. 336, cm 12x24.
(Quaderni di LeGIt (Laboratorio di Lessico e Grammatica dell'Italiano dell'Università di Salerno). 6).

collana: Quaderni di LeGIt (Laboratorio di Lessico e Grammatica dell'Italiano dell'Università di Salerno)

EAN13: 9791254960035

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.65 kg


Poeta al servizio del Comune di Firenze ed esponente di una pubblicistica «arguta, schietta e fantasiosa», Antonio Pucci (1309 circa-1390?) è tra i primi autori noti di cantari. Dai vari impieghi pubblici, che lo pongono in contatto con ogni ceto cittadino e in specie «con la popolazione di rango meno elevato», sembrano discendere alcuni tratti peculiari della sua produzione, tra i quali una forte urgenza di semplificazione e di espressività. Di qui la messa a punto di un interessante linguaggio «di consumo» non ancora illustrato con sistematicità. Il volume tenta di colmare tale lacuna offrendo nuovi materiali e riflessioni sulla lingua dell'autore; undici i testi e tre i livelli d'analisi selezionati: lessico, sintassi e testualità. Allo scandaglio linguistico così orientato segue un indice delle voci commentate, ricco di neologismi e voci settoriali. Ne risulta confermata la vivacità lessicale pucciana, che prepara la strada ai grandi poeti epici più contigui alla tradizione canterina.

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